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Violenza poliziotti Sulmona: “Aggressori non trasferiti”

Per il segretario di Uil Pa "questo è un fatto gravissimo". I tre poliziotti aggrediti sono stati anche sottoposti ad uno screening anti-epatite.

Si ritrovano ancora ristretti nel penitenziario “luogo del delitto” i detenuti che nei giorni scorsi hanno praticamente massacrato tre poliziotti.

“Al momento – afferma in una nota stampa Mauro Nardella, segretario generale territoriale UIL PA – sembrerebbe che non sia stato emesso ancora nessun tipo di provvedimento di questo tipo fatta salva, ovviamente, la notizia di reato prontamente girata alla locale Procura della Repubblica”.

“Il trasferimento in altro istituto di pena – continua Nardella – per opportunità penitenziaria (situazione che ricorre in questa tipologia di casi) potrebbe rappresentare proprio quell’ideale tipologia di provvedimento da prendere in questi casi e che purtroppo tarda ad arrivare. Se per i fatti successi a Sulmona il trasferimento dei detenuti autori dell’aggressione l’amministrazione penitenziaria non lo contempla subito tra i provvedimenti da prendere perderebbe un’occasione per riportare equilibrio e serenità in un’ambiente che non può prescindere da questo”.

Nardella torna quindi a sollecitare con urgenza lo spostamento dei due detenuti autori dell’insano gesto in istituti penitenziari riposti in altre Regioni.

“Intanto, direttamente da uno degli aggrediti, siamo venuti a conoscenza del fatto che tutti i poliziotti costretti alla lunga convalescenza sono stati a scopo precauzionale sottoposti a screening anti epatite“, questa la conclusione.

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