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VIDEO. Alte uniformi fanno squadra ad Avezzano: «La sicurezza è un problema che riguarda tutti, ognuno deve fare la sua parte»

[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/04/20_04_2017_AVEZZANO_CONVEGNO_CITTA_SICURA_thumb212.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/20_04_2017_AVEZZANO_CONVEGNO_CITTA_SICURA.mp4[/KGVID] Da dentro a fuori, dal furto subito in casa al delitto perpetrato, dal torto leggero da smacchiare al crimine violento da punire; dalla macchina della sicurezza messa in campo dell’Expo di Milano 2015 a ieri notte, quando, nuovamente, le paure sono state calpestate e sbattute interamente sull’asfalto nudo della strada, freddo e coperto di sangue degli Champs-Élysées, con spari di Kalashnikov diretti dritti sulla polizia, a tre soli giorni di distanza dalle elezioni presidenziali in Francia.

Le colonne portanti della tutela cittadina locale e nazionale fanno squadra ad Avezzano. Proprio ieri, infatti, è andata in scena la tavola rotonda dal titolo di ‘Per una Città più sicura – misure di contrasto alla Criminalità’, al cospetto dei più blasonati paladini della legge e della custodia nazionale.

«Proprio nella giornata di oggi, c’è stata – afferma il sindaco Di Pangrazio alla Redazione – la prima riunione tecnica in Questura, a L’Aquila, per permettere alla sperimentazione della sicurezza cittadina di andare avanti ad Avezzano e di proseguire. Si tratterà, secondo il progetto innovativo su scala regionale, di dividere in cinque parti la città come prova effettiva, perché ogni Forza di Polizia si possa, in questo modo, occupare di un unico e solo quadrante».

«Ci sono ancora, al giorno d’oggi, – esprime il Comandante della Legione dei Carabinieri d’Abruzzo e Molise, il generale Sirimarco – ovviamente, dei problemi, ma io spero vivamente che il dibattito e l’incontro che si sono tenuti ad Avezzano, servano a smuovere una riflessione concreta sulle responsabilità che tutti devono mettere in campo; la sicurezza, in fondo, non è una questione di singoli, delle amministrazioni, delle Forze dell’Ordine o degli enti di sicurezza, ma è un problema che riguarda tutti: ognuno ha un ruolo, ognuno deve fare la sua parte, dalla formazione all’autorità giudiziaria, dall’organizzazione della sanità alle strutture finanziarie che sul territorio incidono profondamente. Deve esserci, insomma, per concludere, un sistema integrato, che occorre per dare alla gente la reale percezione di poter essere davvero assistita. Deve mettere radici la consistenza che vi sia una rete di assistenza generale».

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