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Vicenda Santa Croce, visionati dalla Commissione due plichi, fra cui quello del Gruppo Colella

Santa Croce di Canistro, capitolo 2. Riunione attesissima e seguitissima, quella di stamani, presso la sede della Regione Abruzzo, a Pescara. Sta avvenendo in queste ore, di fatti, il secondo round circa tutto il cammino del famoso bando di gara relativo e valido per la concessione della sorgente Sant’Antonio Sponga di Canistro.

Sono stati visionati, appena ora, due partecipanti al bando: il gruppo Norda acque minerali di Lecco e la Italiana Beverage, del gruppo Colella. La dirigente del servizio Risorse del territorio e attività estrattive della Regione Iris Flacco aveva fissato per oggi, di fatti, giovedì 12 gennaio, la seconda riunione della commissione di gara, a seguito di quella inaugurale del 3 gennaio, in cui si sono aperte ufficialmente le buste. Si sta esaminando la documentazione rispetto al requisito dell’ammissibilità. In un’altra seduta, invece, verrà aperta la busta B per valutare la completezza documentale. La società di Colella mantiente sotto la sua ala la Santa Croce Spa, che aveva la concessione in origine, prima della partenza del nuovo bando.

A fine giornata, tutti e quattro i soggetti partecipanti al bando sono passati sotto il giogo ‘esaminatore’ della Commissione di gara, capitanata dalla dirigente Iris Flacco della Regione Abruzzo. Tutte e quattro le società partecipanti sono, infine, risultate ‘sane’ e quindi passano automaticamente, di diritto, al round 3 dell’iter che si è definito per la gestione della sorgente canistrara, il quale, si avrà, molto probabilmente, nel cuore della settimana prossima. La commissione ha esaminato, nel primo pomeriggio di oggi, le altre due proposte mancanti su quattro e quindi quelle dell’internazionale Associazione temporanea d’impresa (Ati), composta dalla Bruni industry Srl ie dalla Edilcomar, e dell’Aqua Srl dell’imprenditore avezzanese Mastrocesare. Ora si è esaminata la busta A, successivamente si andrà, quindi, ad aprire la busta B.

Si sono determinate, oggi, in definitiva, le caratteristiche delle quattro società partecipanti rispetto a quelle richieste dal bando. La commissione di gara, cioè, ha preso visione della ‘sanità’ delle aziende partecipanti e della loro non implicazione in problemi economici. Ha preso atto anche della loro capacità e del loro essere in grado, attraverso le carte, di sviluppare dei progetti e che gli amministratori delegati delle stesse non abbiano, dal punto di vista penale, nessuna grana. La dottoressa Flacco, dal canto suo, ha gestito tecnicamente tutta la vicenda.

Sotto l’aspetto economico, invece, ogni società ha dimostrato e presentato, nella riunione tecnica di oggi, le referenze di varie banche come garanzia di poter supportare e sostenere un progetto di sviluppo valido per la sorgente Sponga. Tutti e quattro i gruppi, cioè, si sono denudati, in ogni loro dettaglio e cavillo, di fronte alla Commissione, per far sì che essa (ed i presenti) potessero vedere bene dentro ai loro confini aziendali. Il gruppo Norda è stato presentato da un dirigente, la Italiana Beverage dall’architetto, l’Ati dalla famiglia Bruni e l’Acqua dall’ingegner Mastrocesare in persona che era, invece, presente.

Le quattro società, infine, a seguito della disanima, sono risultate tutte sane. La seconda fase si dovrebbe tenere già a partire dalla prossima settimana, con l’apertura della busta B.

Quest’ultima busta, dal canto suo, riguarda espressamente i progetti futuri delle società, i loro piani industriali ed i piani economici delle varie realtà in lizza. La prima fase, quindi, ora è stata superata. Dopo la fase ‘B’, invece, lo scenario che si aprirà, nel giro di appena 10 giorni circa di tempo, riguarderà la concessione provvisoria vera e propria. Si darà atto, cioè, alla selezione, attraverso un metro ed una misura per punteggi ottenuti, della società vincente, la quale avrà il nome di colei che si piazzerà prima per punteggio. La stessa avrà, a quel punto, due mesi di tempo per mettere in pratica ed in atto tutte le iniziative e tutti i documenti richiesti dal bando, tra cui il VIA e la verifica economica. Da lì a 60 giorni di tempo, poi, scatterà la concessione finale e definitiva, valida per 30 anni.

Superate le due fasi iniziali, relative all’esame della busta A e della busta B, la Commissione si riunirà e deciderà, attraverso i punteggi acquisiti, chi avrà vinto provvisoriamente la concessione dell’ambita (e discussa) sorgente, vita e linfa stessa di Canistro.

Foto di: CityRumors.it

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