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Tribunali di nuovo a rischio chiusura: “La Regione si muova”

Padovani (PSI): "La politica è ridotta a mera comunicazione: Marsilio dirama un comunicato al giorno e scarica la questione sul Governo nazionale. Occorre l’unità delle amministrazioni locali in questa decisiva battaglia".

“Torna purtroppo alla ribalta la questione della soppressione di alcuni dei Tribunali abruzzesi, e segnatamente di quelli di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, il cui futuro è sempre più incerto”, lo ribadisce in una nota stampa Gianni Padovani, Segretario Regionale del PSI.

“E come sempre riparte il teatrino di una politica ormai ridotta a mera comunicazione: Marsilio emana sulla questione un comunicato stampa al giorno e, in buona sostanza, scarica la questione sul Governo nazionale. La Regione ha avuto tantissimo tempo, quasi tre anni, per risolvere definitivamente il problema dei tribunali, ma siamo ancora al convocare tavoli inutili e riunioni senza esito alcuno! Tre anni senza fare nulla di risolutivo, a parte la ridondante comunicazione, ed oggi l’annuncio dell’ennesimo incontro con il Ministro Cartabia”, afferma il segretario nella nota.

“E’ovvio che il Governo deve fare la sua parte, tant’è che come segretario regionale del PSI sono in costante interlocuzione con i nostri referenti nazionali impegnati nella difesa dei nostri tribunali. Sia chiaro che i Tribunali cosiddetti minori – e che minori non sono per attività e presidio di legalità sui territori – sono già soppressi da 2012 ed eventuali emendamenti in sede di Legge di Bilancio servirebbero a consentire l’ennesima proroga, certamente utile ma non risolutiva. Nell’attesa della revisione della geografia giudiziaria, in corso in sede di PNRR, che dovrà risolvere la questione, il vertice della Regione dovrebbe fare ciò che non ha fatto in tre lunghissimi anni. Il Programma di mandato di Marsilio è chiarissimo: “la difesa dei Tribunali cosiddetti minori – si legge – rappresenta una priorità per la nuova giunta regionale, che avvierà il percorso di sperimentazione previsto dalla legge”. Percorso di sperimentazione, si badi bene, proficuamente avviato da altre regioni e previsto in via generale dall’art. 30 del Dlgs n° 267/2000 che disciplina lo strumento della Convenzione tra Enti. La Regione a guida Marsilio è in ritardo di ben tre anni, e non solo su questo, ma può ancora recuperare! Invece di fare polemiche quotidiane, il Presidente rispetti il suo Programma e proponga al Governo centrale il regime di sperimentazione, rinunciando magari a qualche originale spesa di “marketing territoriale” ed accollandosi i minimi costi di gestione delle sedi dei Tribunali soppressi, il cui personale continuerebbe in ogni caso a gravare sulle casse dello Stato“.

“Non si può andare avanti con le proroghe e bisogna agire immediatamente per recuperare il tempo sprecato dalla giunta regionale. La Regione può stipulare in tempi brevi una Convenzione con il Governo: non occorrono DDL, non occorrono modifiche legislative, né pronunciamenti delle Camere e nemmeno emendamenti. La Convenzione in sperimentazione va fatta, in attesa dell’iter della legge per la revisione della geografia giudiziaria, per scongiurare definitivamente la chiusura dei nostri Tribunali. E’ un semplice atto amministrativo, quindi immediatamente realizzabile, e senza tante chiacchiere. Basta fare solo comunicazione e polemiche: la maggioranza che governa l’Abruzzo rispetti semplicemente le promesse fatte agli elettori, ovvero il suo Programma! E’ necessario far sentire la voce dei territori e spronare la Regione a fare invece che a polemizzare, e soprattutto occorre l’unità delle amministrazioni locali in questa decisiva battaglia. Nell’attesa non staremo fermi: continueremo come PSI ad impegnarci, con i sindaci e con tutte le forze vive e costruttive della nostra Regione”, questa la conclusione.

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