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Test rapidi Covid anche nelle parafarmacie

A richiederlo è il consigliere regionale del M5S Taglieri. "Il sistema sanitario regionale è in affanno". Dopo le farmacie, potrebbe essere la volta delle parafarmacie in Abruzzo. Aumentare i punti di screening.

“Bisogna ampliare le attività di rilevamento dei contagi da SARS-CoV-2, per questo invito la Regione Abruzzo a mettere in campo tutto quanto necessario affinché le parafarmacie, dotate di spazi idonei sotto il profilo igienico-sanitario, di sicurezza e tutela della riservatezza, possano effettuare test antigienici rapidi e accedere alla piattaforma di registrazione degli esiti”.

Ad affermarlo è il Vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Francesco Taglieri, firmatario di una Mozione che dovrebbe essere discussa nel prossimo Consiglio al fine di ottenere un impegno formale della Giunta.

Le motivazioni che rendono questo atto così importante le spiega lo stesso Taglieri: “Nelle ultime settimane, per via dello sviluppo di varianti ad alta infettività e dell’aggiornamento delle specifiche normative nazionali di contrasto alla diffusione del virus, si è rilevata la necessità di sottoporre a tampone decine di migliaia di persone, con un picco di oltre 65.000 tamponi il 9 gennaio 2022 ed una media settimanale attuale di circa 30.000. Questi numeri si sono tradotti in lunghissime code e disagi per i cittadini abruzzesi e le cose non miglioreranno poiché nelle prossime settimane la domanda probabilmente resterà molto alta ed è sotto gli occhi di tutti l’affanno del sistema sanitario regionale a gestire il gran numero di richieste di tamponi proveniente tanto dai medici di medicina generale, quanto da singoli cittadini”.

In Abruzzo sono presenti poco più di 500 farmacie, non tutte disponibili alla somministrazione o all’esecuzione di test antigenici rapidi. Dobbiamo aumentare i punti di screening e quindi a queste bisogna aggiungere le 250 parafarmacie presenti in regione. Una soluzione efficace e immediata visto che le Parafarmacie, istituite dalla legge n. 248 del 2006, sono nate proprio per incrementare l’offerta del servizio farmaceutico in favore dell’utenza e per aumentare il tasso di concorrenza all’interno del mercato di riferimento. Un potenziamento essenziale per la prosecuzione degli screening di massa necessari a gestire la pandemia, nel momento in cui le attuali risorse del sistema sanitario regionale si sono dimostrate insufficienti. Sono convinto che il coinvolgimento delle parafarmacie potrà tornare utile, in funzione degli sviluppi dell’emergenza pandemica e dell’andamento dei contagi. Per questo chiederò al centrodestra di impegnarsi formalmente in questa direzione, come del resto hanno già fatto altre regioni con buoni risultati” conclude.

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