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Specializzandi contro Regione: “Esclusi da bonus Covid”

Il presidente nazionale di FederSpecializzandi, Mirko Claus, commenta i dati relativi alle borse di studio: "Non è più accettabile la mancanza di considerazione nei confronti del personale Medico in formazione"

Sono più di 20mila i giovani medici aspiranti futuri specialisti che oggi si contenderanno le 14455 borse di specializzazione messe a bando a livello nazionale e distribuite su 50 discipline.

Il cosiddetto imbuto formativo che da anni lascia senza possibilità di specializzarsi numerosi neolaureati anche quest’anno sembra non essere risolto, pur vedendo quasi un raddoppio dei contratti banditi.

Incarichi di responsabilità, monteore esuberante, scarsa sorveglianza sulla qualità formativa sono i principali argomenti che da anni tengono la categoria in protesta continua, sentimenti esacerbati negli ultimi giorni quando la Regione Abruzzo ha sottoscritto insieme ad alcuni sindacati l’accordo per la distribuzione del bonus economico regionale per gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid-19 escludendo completamente gli specializzandi.

“Non è più accettabile la mancanza di considerazione nei confronti del personale Medico in formazione specialistica ritenendo lo Specializzando personale di seconda categoria a cui non riconoscere quanto dovuto nelle sue qualità di professionista- questo il testo della diffida indirizzata al Presidente Marsilio e all’assessore Verì nei giorni scorsi dal presidente nazionale di FederSpecializzandi, Mirko Claus.

“Stupisce, per altro – continua Claus – che alcune sigle sindacali, pur non perdendo mai occasione di prestare forzate attenzioni nei confronti dei medici specializzandi, abbiano sottoscritto il suddetto accordo, complici, di fatto, nell’esclusione dal bonus di tutte le figure non direttamente dipendenti del Servizio Sanitario Regionale”.

Per quanto riguarda il concorso odierno, i candidati abruzzesi residenti nelle Province di Teramo e L’Aquila sosterranno l’esame nelle sedi accademiche di Roio e Coppito, mentre i residenti di Pescara e Chieti nelle sedi dislocate dell’Ateneo “D’Annunzio” e si contenderanno 338 borse suddivise in 185 per Chieti e 149 per L’Aquila, più 4 contratti regionali destinati esclusivamente alla disciplina di Anestesia e suddivisi a metà tra i due atenei.

“Per la prima volta la nostra Regione finalmente finanzia dei contratti aggiuntivi – commentano i rappresentanti degli specializzandi Andrea Fidanza, Federica Evangelista e Pierluigi Di Giannatale – rimaniamo però dispiaciuti dell’esiguo numero: l’assessore Nicoletta Verì in una riunione dell’Osservatorio Regionale per la formazione medico specialistica aveva ufficializzato 10 contratti in più, ma alla fine ne hanno finanziati meno della metà. Ci chiediamo – continuano gli specializzandi – su quale calcolo di fabbisogno abbiano destinato queste borse esclusivamente all’anestesia: siamo sicuri che tra 5 anni, a conclusione del percorso di specializzazione, solamente la branca anestesiologica continuerà ad accusare la carenza di specialisti in Abruzzo?”.

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