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Santa Croce: gli ex lavoratori rispondono a Colella e fanno appello alle Istituzioni

Dopo le dichiarazioni di Camillo Colella arriva alla nostra redazione una nota stampa, a firma degli ex lavoratori Santa Croce. «Alla luce delle dichiarazioni farneticanti del Signor Colella a proposito della concessione di acque minerali Canistro e della ex Santa Croce, che implicano anche noi lavoratori, dobbiamo ancora una volta intervenire per far conoscere all’opinione pubblica la realtà delle cose».

 

«Vero è che ci sono stati e ci sono dei ritardi relativi alla procedura di assegnazione della concessione alla società Acque Minerali d’Italia (NORDA). Vero è che al momento constatiamo dei rimpalli di responsabilità tra i soggetti che dovrebbero mandare avanti il complesso iter per l’acquisizione dei terreni su cui si deve costruire il nuovo stabilimento. Vero è che la società Santa Croce ha fatto e continuerà a fare esposti, denunce, eccetera, il tutto per creare scompiglio e paure, perché questo è sempre stato il terreno su cui il Signor Colella si è trovato a suo agio!».

 

«Vero è che è cresce la rabbia e il nervosismo di noi ex dipendenti costretti ad aspettare che qualcuno faccia finalmente ciò che deve essere fatto, perché abbiamo bisogno di lavorare. Vero è che la società Santa Croce continua a ricorrere contro ogni carta firmata per evitare che si arrivi all’aggiudicazione definitiva. Ma che interesse ha Colella nel ricorrere al TAR, dove pendono 10 ricorsi, se la società non ha raggiunto nemmeno il punteggio minimo fissato dal bando di gara?», prosegue la comunicazione inoltrata alla stampa.

 

«Grottesco che il Signor Colella dichiari di aver dovuto licenziare i dipendenti a causa della Regione, Comune di Canistro e Sindacati che continuano a strumentalizzare i dipendenti quando sin dal Suo insediamento disse a noi lavoratori ‘IO VI CACCIO TUTTI!’. Siamo disorientati anche dall’assenza ingiustificata di alcune Istituzioni che dovrebbero proteggere la cittadinanza ed i beni regionali, nonostante siano state presentate alla Procura di Avezzano esposti e denunce circostanziate da parte del Comune di Canistro».

 

«Come può la società Santa Croce annunciare ai quattro venti che imbottiglia acqua dalla sorgente Fiuggino? Da dove viene realmente quell’acqua minerale che finisce nelle bottiglie con l’etichetta Fiuggino? Tutti sanno, ma nessuno agisce! Ricordiamo a tutti che l’acqua della Fiuggino non era mai stata utilizzata proprio a causa della sua portata irrisoria; per giunta il tutto avviene attraverso le tubature della vecchia concessione Sponga, che il Signor Colella ha perso a causa di sue irregolarità relative al DURC!».

 

«E cosa fa la ASL? Si proprio quell’azienda che dovrebbe tutelare i consumatori accertandosi cosa stia succedendo in quello stabilimento e quale acqua ci sia nelle bottiglie di ultima produzione ma che stranamente, dopo circa un mese e mezzo, non ha ancora effettuato controlli! Il perché di tutto ciò noi non riusciamo ancora ad imputarlo, ma qualcuno dovrà pur rispondere di tutto ciò. Una cosa è altrettanto certa: noi non staremo più zitti, noi non sopporteremo ancora angherie da chicchessia. Siamo stanchi di rispondere, ormai quotidianamente, agli attacchi ingiustificati e faziosi dei soliti personaggi che ruotano attorno a questa vicenda!».

 

«Il tutto risulterebbe comico se non avesse risvolti drammatici per noi lavoratori, da tempo senza lavoro e senza stipendio.  L’opinione pubblica deve sapere che noi lavoratori della ex santa Croce abbiamo ottenuto dal Tribunale la sentenza di provvisoria esecutività del decreto che ci riconosce il TFR e la mensilità di settembre 2015. Ma poiché Colella non paga neanche se glielo ordina il Giudice abbiano dato il via ai pignoramenti presso i centri commerciali che hanno debiti verso Colella! Noi lavoratori avanziamo circa un milione, una cifra simile avanza anche il Comune di Canistro per canoni, tasse e tributi non pagati mentre 20 milioni di patrimonio sono stati sequestrati al gruppo Colella dalla Procura. Che fine hanno fatto questi 20 milioni?».

 

«Perché Colella, dopo essere stato condannato dal Tribunale di Milano per il reato di corruzione tra privati ancora si permette di parlare e giudicare tutti e tutto senza che nessuno, al di fuori del Comune di Canistro, adotti i provvedimenti necessari per tutelare i consumatori e noi lavoratori? Qualcuno ci risponda! Ma per favore non Colella. No , non lui! Le sue bugie non ci interessano più!!! Anzi, non interessano più nessuno!» conclude la nota degli ex lavoratori Santa Croce.

 

Fonte: Ex Lavoratori Santa Croce

Foto di: TERREMARSICANE.IT

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