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Razzo, “traiettoria impatto più precisa nelle prossime ore”

La Protezione civile ha fornito anche delle indicazioni per i cittadini invitandoli a "comportamenti di auto protezione"

Un razzo in caduta libera e molte regioni italiane del Centro-Sud sono in stato di allerta.

Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna potrebbero essere interessate dalla caduta di frammenti del razzo spaziale cinese ‘Lunga marcia 5B’.

La situazione “al momento è sotto controllo” per l’Italia.

L’ASI sulla base delle elaborazioni condotte da Italian Space Surveillance and Tracking Operation Center ISCO, il centro operativo dell’Aeronautica Militare che raccoglie e processa i dati a livello europeo per il rientro degli oggetti in atmosfera, ha messo tre comunicati sul rientro che si basano sui dati raccolti nelle scorse ore dai sensori europei e statunitensi.

Dal terzo comunicato, emesso ieri sera, risulta che la caduta dei frammenti al momento è prevista nella notte tra sabato e domenica all’interno della fascia di dispersione -41,5° S e +41,5° N.

La finestra temporale le traiettorie di impatto al suolo saranno definite con maggiore precisione nelle prossime ore.

“Naturalmente in casi come questi nulla si può escludere ma la situazione è al momento decisamente sotto controllo”, lo scrive Adnkronos , dopo averlo appreso da fonti dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) che sta monitorando con la Protezione civile il rientro incontrollato nell’atmosfera della lanciatore spaziale cinese ‘Lunga Marcia 5b’.

L’Asi, che siede al tavolo tecnico, sottolinea che “i sistemi di monitoraggio nazionale stanno ovviamente seguendo l’orbita di caduta ma al momento la finestra temporale è ancora troppo ampia – stimata ad ora tra le 20.30 di questa sera e le 8.30 di domani 9 maggio, con come punto centrale orario le 2.24 del mattino – e quindi bisogna ancora aspettare”.

Il tavolo tecnico è composto da Asi, (Agenzia Spaziale Italiana), da un membro dell’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa – Coi, dell’Aeronautica Militare – Isoc e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni.

Ieri, sulla scorta delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, la Protezione civile ha fornito alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione.

È poco probabile che i frammenti del razzo causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti, sottolinea la Protezione civile che consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate.

“I frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici”, ha spiegato la Protezione civile.

All’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti”.

“È poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto; alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto”, ha spiegato ancora la Protezione civile consigliando, “in linea generale, a chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti”.

RIEPILOGO DELLE INDICAZIONI DELLA PROTEZIONE CIVILE:

– è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;

– i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;

– all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;

– è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;

– alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.

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