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Polo logistico Croce Rossa Avezzano nell’emergenza: il soccorso vivo e il ricordo puro di Gabriele

Il termine Rigopiano, oggidì, anche se pronunciato da solo, senza altro aggettivo o attributo di contorno, racconta una lunga storia. Una storia in cui v’è il tutto e il contrario del tutto: dalla battaglia alla sconfitta, dalla vittoria al malessere generale, dal coraggio alla disillusione, dalla sofferenza alla protezione, dalla vita alla morte. Dal giorno del 24 agosto scorso, il Centro Italia è stato martoriato continuamente e violentemente dalle emergenze. Due grandi terremoti nel giro di pochi mesi ed una grave emergenza maltempo hanno stroncato, di fatti, il quieto vivere della Regione Abruzzo, in ogni sua zona, in ogni sua casa ed in ogni sua certezza.

FB_20170126_11_26_50_Saved_PictureCroce Rossa Italiana, nel pieno rispetto, ovviamente, della sua missione umanitaria, si è attivata nell’immediato per supportare le popolazioni colpite dai recenti attacchi di violenza catastrofica. Immediatamente, quindi, sono giunti anche da Avezzano e dalla Marsica i primi soccorsi sanitari attraverso personale specializzato nella ricerca e nel soccorso. I volontari di rosso vestiti e crociati di Croce Rossa Italiana hanno dato, cioè, un riparo a chi non aveva più una casa, attraverso la creazione e la gestione di campi di accoglienza, grazie anche al personale volontario e dipendente specializzato nella logistica. Inoltre, beni di conforto e generi di prima necessità (dal cibo all’abbigliamento) sono stati distribuiti a chi ha affrontato, giornalmente, non solo la viva emergenza, ma anche le vive lacrime di un lutto per una perdita umana, fisica, materiale e immateriale.

FB_20170126_11_29_57_Saved_PictureSi è ridato luce, insomma, laddove v’era buio grazie alla consegna di generatori, grazie all’allestimento delle mense e ai dormitori. L’Italia intera affiliata a Croce Rossa, quindi, si è mobilitata; il punto di partenza del soccorso su larga scala, però, è stato solo uno: nel cuore dell’Italia centrale, infatti, esiste un luogo che dal 24 agosto scorso è il vero ed insostituibile centro logistico di tutte le operazioni di aiuto firmate Croce Rossa Italiana, ossia il Polo Logistico di Avezzano, snodo degli scudi alle emergenze.

«Il 6 aprile del 2009, la Croce Rossa Italiana è entrata di petto all’interno dell’interporto di Avezzano al fine di concentrare lì tutti i materiali che stavano, allora, arrivando per gestire l’emergenza aquilana. Da allora, – afferma Pierluigi De Ascentiis, Emergency Manager responsabile del Polo Logistico – non siamo più andati via e abbiamo trasformato quella che era una temporanea struttura emergenziale in un vero e proprio Polo Logistico italiano e centro di formazione nazionale. Il 24 agosto scorso – continua – siamo stati individuati come punto di raccolta e di raccordo per le grandi donazioni per il terremoto di Amatrice: da qui, abbiamo inviato le strutture necessarie per l’allestimento dei campi, delle cucine, delle tende e dei riscaldatori. Ma anche dei letti, dei materassi, dei cuscini, delle torri faro, dei bagni e così via.  Tutta la macchina non si è mai spenta, ma si è rimessa in moto con i terremoti di ottobre, per i quali il Polo e, soprattutto, il personale del Polo sta ancora gestendo il Campo di Camerino, garantendo ancora oggi la preparazione e la distribuzione dei pasti per chi è, tutt’ora, ospitato nei container».

FB_20170126_11_30_16_Saved_PictureMa oggi l’emergenza più assurda e incontrollabile ha cambiato nome e dimora. Oggi, la neve e la tragedia su, all’Hotel di Rigopiano del Gran Sasso, hanno riacceso una nuova richiesta di soccorso. Il Polo logistico della Croce Rossa Italiana, ovviamente, non è rimasto sordo. «Siamo stati individuati ancora una volta, – afferma il responsabile De Ascentiis – come punto nevralgico del ‘dietro le quinte dell’emergenza’. Grazie ai dipendenti e ai volontari afferenti al Nucleo Operativo del Polo, – specifica – abbiamo supportato logisticamente tutte le operazioni sul campo, facendo anche da punto di ritrovo per l’arrivo e la partenza di alcuni dei volontari arrivati da ogni parte d’Italia, stoccando qui abbigliamento e cibo, per poi ridistribuirlo. Un lavoro immenso, questo, spesso portato avanti da un numero ristretto di persone. Tanti volontari abruzzesi – aggiunge – sono impegnati sui propri territori, ma alcuni nostri dipendenti e volontari sono ancora operativi sul campo di Camerino. Cerchiamo di rispondere positivamente a tutte le richieste delle varie sale operative CRI e della Di.Coma.C», conferma.

FB_20170126_11_30_05_Saved_PictureImpossibile restare inerti e senza emozione, inoltre, di fronte al ricordo ed al volto sorridente del volontario del Comitato CRI di Penne, Gabriele, che ha perso la vita duramente, nel pieno dell’emergenza e del soccorso verso l’altro. «Colgo l’occasione – conclude De Ascentiis – per esprimere tutta la mia vicinanza e quella di tutti i dipendenti e i volontari del NOIE di Avezzano alla famiglia di Gabriele e a tutti i nostri colleghi di volontariato di Penne che, nonostante il grave dolore nel cuore, sono rimasti al servizio della comunità. Lavoriamo contemporaneamente su tre fronti emergenziali, ma, per noi, ‘salvare vite’ è un imperativo assoluto. Salviamo una vita, infatti, ogni volta che un sorriso affiora dal pallore di un volto terrorizzato e questo succede anche illuminando semplicemente con un generatore la notte di un paese rimasto senza corrente elettrica per una settimana». Quella notte che fa parte di tante altre notti in cui non si dorme e nelle quali si scambia erroneamente un giorno per un altro. Passerà, prima o poi, il dolore ed il suo fantasma, ma non passerà mai l’energia del soccorso derivata dalla battaglia alle tragedie umane. Un’energia che si accende quando l’altro chiede aiuto.

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