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Pensioni, nuovi limiti reddituali 2021

Con una circolare l’Inps ha reso noti i nuovi limiti reddituali per le quote di maggiorazione di pensione per l'anno 2021

Con la circolare n. 158 del 29 dicembre 2020 l’Inps ha voluto chiudere l’anno rendendo note le nuove tabelle dei limiti di reddito familiare da applicare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione per l’anno 2021.

La rivalutazione dei limiti reddituali produrrà i suoi effetti a partire dal primo gennaio 2021, insieme alla rivalutazione dei limiti di reddito mensili per l’accertamento del carico ai fini del diritto agli assegni stessi.

Destinatari circolare Inps

Le nuove indicazioni Inps – si legge su Quifinanza – trovano applicazione nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa sull’assegno per il nucleo familiare, ossia:

– coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti (cui continua ad applicarsi la normativa sugli assegni familiari);

– pensionati iscritti alle Gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cui continua ad applicarsi la normativa delle quote di maggiorazione di pensione).

L’Istituto ha comunque specificato che, nei confronti di tali soggetti, la cessazione del diritto alla corresponsione dei trattamenti di famiglia, per effetto della rivalutazione dei limiti reddituali, non comporta la cessazione di altri benefici riconosciuti per familiari a carico/conviventi o diritti connessi.

Pensioni, nuovi limiti reddituali 2021

Ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione delle pensioni da lavoro autonomo, i limiti di reddito familiare da considerare sono rivalutati ogni anno in ragione del tasso d’inflazione programmato con arrotondamento ai centesimi di euro.

Per il 2020, è stato specificato, la misura del tasso d’inflazione programmato da tenere in considerazione sarà pari allo 0,8%. Pertanto, in applicazione delle vigenti norme per la perequazione automatica delle pensioni, il trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti risulta fissato dal 1° gennaio 2021 (e per l’intero anno) a 515,58 euro mensili.

In relazione a tale trattamento, i limiti di reddito mensili da considerare ai fini dell’accertamento del carico (corrispondente alla non autosufficienza economica del familiare) e quindi del riconoscimento degli assegni familiari, risultano come di seguito fissati per tutto l’anno 2021 i seguenti limiti reddituali:

– 726,11 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio o equiparato;

– 1270,69 euro per due genitori ed equiparati.

Ovviamente, le procedure di calcolo delle pensioni sono state aggiornate in conformità ai nuovi limiti di reddito.

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