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Parte corsa a pagamenti fiscali, al via dal 16 giugno

Saldo ed eventuale conguaglio dal 16 dicembre

Con giugno parte la corsa ai pagamenti fiscali.

Il sesto mese dell’anno è un vero tour de force per i contribuenti: titolari di partite Iva, di redditi assoggettati all’Irpef, di immobili e terreni.

Il primo appuntamento arriva per i possessori a diverso titolo di case, pertinenze, fabbricati e terreni agricoli o edificabili.

Questi dovranno entro il 16 giugno versare l’acconto dell’Imu. Il saldo e l’eventuale conguaglio dovrà essere versato, invece, entro il 16 dicembre. Anche quest’anno non si pagherà l’Imu sugli immobili D/3 cioè destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli rimasti chiusi a causa del Covid. Un’altra data impegnativa sarà quella del 30 giugno entro la quale bisognerà versare il saldo e il primo acconto dell’Irpef se si vuole pagare senza dover subire maggiorazioni.

Sempre entro il 30 giugno bisognerà poi inviare l’autodichiarazione Aiuti di Stato Covid che deve essere compilata da imprese e soggetti che hanno percepito contributi a fondo perduto, crediti d’imposta e altri tipi di ristori previsti dal Decreto Rilancio. ancora il 30 giugno è l’ultimo giorno per la richiesta per l’esonero del pagamento del canone Rai. Tornando all’Imu, questa non va pagata sulle prime case. Da quest’anno però sarà costretto a pagare l’Imu anche il coniuge che ha la sua prima casa, con residenza e domicilio, in un comune diverso dalla prima casa dell’altro. In seguito alla legge di bilancio 2020 una coppia sposata o unita con matrimonio civile deve scegliere un solo immobile come abitazione principale della famiglia e dovrà pagare l’Imu sull’altra (come accade già per i coniugi che hanno due case nello stesso comune).

Di recente però la Consulta ha sollevato davanti a se stessa una questione di legittimità costituzionale proprio su questa disposizione perché penalizzerebbe le coppie “ufficiali”, infatti i componenti di coppie di fatto mantengono entrambi l’esenzione Imu ognuno sulla propria casa. In attesa di una decisione della Corte Costituzionale (che potrebbe dar speranza anche ai coniugati o uniti civilmente con prime case nello stesso comune); sposati, divorziati, accoppiati di fatto o meno, l’Imu va sempre pagata sulle prima case se si vive in Abitazioni signorili (A/1), ville (A/8), Castelli o Palazzi Storici (A/9) , questi però godranno di una detrazione di 200 euro. Pagano l’Imu tutte le seconde case, affittate o meno. gli immobili, i terreni o aree edificabili e i terreni agricoli.

Il soggetto obbligato all’imposta il proprietario dell’immobile a disposizione o locato; il titolare di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie); il concessionario nel caso di concessione di aree demaniali e il locatario in caso di acquisto della casa con la formula del leasing. Gli affittuari non pagano l’Imu. Ai fini del calcolo per il pagamento del 16 giugno è possibile avvalersi delle aliquote approvate per l’anno scorso dal proprio Comune e pagare il 50%, mentre per il saldo dovuto entro la scadenza di venerdì 16 dicembre 2022 i contribuenti dovranno verificare i valori delle aliquote Imu decise dal Comune dove insiste l’immobile o il terreno e in caso di aumenti da parte del Comune con il saldo bisognerà pagare la quota aggiuntiva eventualmente dovuta a conguaglio.

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