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Oasi degli Aironi a Massa D’Albe: parte la bonifica del sito per un futuro da birdwatching

Le novità, è proprio vero, bisogna inventarle, quando il tempo o la crisi di ideali lo permettono. E bisogna inventarle anche bene, per far sì che il turista di mondo non solo torni laddove è stato in vacanza, ma porti con sé, nel cuore, anche una cartolina artistica di ciò che ha visto, diffondendola, a quel punto, ai quattro venti. A Massa D’Albe, il pezzo di natura divenuto casa di una intera colonia di aironi, lungo via Delle Vigne, nella giornata di ieri, ha ripreso a respirare grazie al certosino lavoro di ripulitura ordinato da parte dell’Amministrazione Comunale di concerto con Aciam S.p.a. Una bonifica, questa, voluta e dovuta a causa dei numerosi rifiuti che costellavano, almeno sino a ieri, la ‘casa’ dei tipici uccelli dal piumaggio bianco, definiti, in gergo, gli uccelli ‘trampolieri’.

 

Il sindaco di Massa, nonché custode di Alba Fucens e di Forme, ossia Giancarlo Porrini, ha stretto un nodo molto fitto al fazzoletto dei progetti futuri, riguardo proprio alla questione aironi. Massa D’Albe dovrebbe diventare, cioè, la casa della natura e di un turismo responsabile, ossia quello tipico del turista che si preoccupa e si occupa dell’ambiente che calpesta, evitando di danneggiarlo ed onorandolo, invece, attraverso la conoscenza approfondita delle culture locali dei popoli che in esso abitano. Quest’idea di turismo, nata alla fine degli anni ’80, sta incominciando a fare il solco sul divano di una mentalità marsicana che ancora, però, fatica a farsi accettare. «Soprattutto – afferma il sindaco – a fronte delle tonnellate di spazzatura che l’Aciam S.p.a. porterà via dalla zona suddetta. I lavori di ripulitura sono incominciati ieri mattina stessa. Per iniziarli, abbiamo, ovviamente, dovuto aspettare che gli aironi emigrassero via. Non appena liberata la zona verde, infatti, ci siamo confrontati con l’Aciam per la ripulitura, chiedendo a loro l’aiuto giusto per la bonifica. La risposta è stata veloce: discussi gli ultimi dettagli, è incominciata l’opera di ripulitura del sito. L’area, purtroppo, era divenuta, nonostante la nostra sensibilità ed attenzione, una mini-discarica a cielo aperto, pullulante soprattutto di vecchi copertoni abbandonati. Il WWF Abruzzo ci ha mostrato il suo interessamento per la protezione del sito. In particolare, Tiziano Collacciani, presidente dell’associazione WWF Abruzzo Montano, ha guardato in maniera assai positiva il nostro progetto di rivalutazione di tutta l’area massetana. Lui mi ha ricontattato telefonicamente qualche giorno dopo la mia proposta, perché è, assieme ai suoi colleghi di difesa dell’ambiente, interessato a dare un supporto attivo e fattivo all’Amministrazione comunale, affinché si impreziosisca quest’oasi naturale». Di qui a poco tempo più in avanti, infatti, intenzione di questa Amministrazione è quella di recintare il sito verde per creare una vera e propria oasi protetta, in modo da evitare che «gli incivili possano tornare a macchiarla di nefandezze e di rifiuti urbani», conclude il primo cittadino.

 

Verranno collocate ed apposte, a breve, anche delle fototrappole contro l’inciviltà. «Una casetta in legno, inoltre, che sorgerà nel luogo, diverrà, invece, la tappa obbligata di tutti i praticanti abruzzesi e non solo del birdwatching: anche se il tutto verrà espletato nel pieno rispetto delle abitudini degli aironi stessi. Massa D’Albe – continua il sindaco – deve credere fermamente nel suo potenziale turistico». Lentamente, quindi, un tassello dopo un altro, viene portato avanti, da parte dell’Amministrazione comunale, fra scavi e Casale Da Monte, il lumicino di un turismo sincero, per far sì che l’Abruzzo non venga dimenticato oltralpe, ma appaia sempre più vivido nella famosa cartolina cardiaca dei turisti di casa nostra. «Spero di creare, un giorno, una rete di bellezze naturali in sinergia anche con gli altri Comuni della Marsica, in modo da fortificare sempre di più questa vocazione ambientale ed ecosostenibile che abbraccia la nostra zona di residenza. I sindaci, – conclude Porrini – in primis, dovrebbero essere gli ambasciatori stessi ed i portavoce di un nuovo modo di intendere il territorio; un modo, sicuramente, più pulito». La natura è incontaminata, di fatti, fino a dove non dimora l’uomo: da quel punto in poi, tra l’incontaminato ed il contaminato, vi passa veramente la sola lunghezza di una sigaretta. Spenta e poi gettata via, tra l’erba alta.

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