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Morte Di Tana, l’autopsia non si farà

L'autopsia non avrà luogo. Anzi, la salma è stata già dissequestrata e sono già stati celebrati i funerali del noto fotografo celanese, trovato positivo al Covid e morto in Ospedale, ad Avezzano. In fase di studio la cartella clinica. Nominato il consulente in Procura il 2 novembre scorso.

L’esame autoptico sulla salma di Vittorio Di Tana, che tra l’altro è stata già dissequestrata, è subordinato allo studio della cartella clinica, proveniente dall’Ospedale di Avezzano, dove, lo ricordo, l’anziano è morto”. Parla l’avvocato dei familiari del compianto e noto fotografo di Celano, spentosi nella tristezza generale alla fine del mese di ottobre. L’avvocato, Lucio Cotturone, nominato da familiari, non è d’accordo con la decisione del Pubblico Ministero, la dottoressa Labanti, della Procura di Avezzano, che ha deciso di subordinare all’esame della cartella clinica l’eventuale autopsia.

Il consulente incaricato di visionare la cartella clinica acquisita dall’Ospedale di Avezzano è il medico legale Simona Ricci. La decisione di subordinare l’autopsia – eventuale e solo se necessaria – all’esito della visione della cartella clinica è stata presa il 2 novembre in Procura. Nel frattempo, la salma è stata dissequestrata e sono già stati celebrati i funerali dell’uomo di Celano. “Innanzitutto mi pare che in Abruzzo non vi siano strutture dove poter espletare un esame autoptico su una salma di un paziente positivo al Covid. Ma io, tramite incarico della famiglia del Di Tana, avevo già dato l’assenso per il trasporto della salma allo Spallanzani di Roma o a Milano, proprio per poter effettuare l’autopsia sul cadavere e quindi avere una prova in più di riscontro e confronto tra quello che sarebbe emerso a seguito dell’esame e ciò che è evidenziato sulla cartella clinica. Altra discrepanza da segnalare: la cartella clinica viene dallo stesso Ospedale dove è morto l’uomo, quindi che prova contro ogni ragionevole dubbio sarebbe?”.

“L’esame autoptico sarebbe servito – continua il legale – per scansare via ogni dubbio. La famiglia adesso è ancora più perplessa. Io, ovviamente, ho avanzato un’opposizione alla decisione del PM, e mi sto già muovendo per chiedere, eventualmente, la riesumazione cadaverica. Produrrò un reclamo se il GIP si esprimerà per l’archiviazione del caso. Ricordo che potrebbe esserci un responsabile o più responsabili per il decesso dell’83enne. Si erano avanzate delle ipotesi di reato importanti, come le lesioni e l’omicidio colposo. Questa indagine, a mio avviso, è già monca. La cartella clinica – conclude l’avvocato – racconta di una morte avvenuta per polmonite bilaterale, che è ciò che avviene ai malati di Covid gravi. Ma questo già si sapeva – aggiunge – si è parlato, ad esempio, anche di disidratazione dell’uomo. Come facciamo a desumerlo dalla sola cartella clinica? Serviva l’autopsia, per avere un elemento di prova e far proseguire l’indagine a dovere“.

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