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Mobilità Sostenibile Avezzano, lettera aperta ai candidati

Il Comitato Mobilità Sostenibile scrive una lettera ai candidati sindaci di Avezzano

Avezzano sposa la mobilità sostenibile

Il Comitato Mobilità Sostenibile scrive una lettera ai candidati sindaci di Avezzano. “Le lezioni di Papa Francesco – esordisce – prima con l’enciclica Laudato sì, Greta Thunberg e infine l’emergenza sanitaria di questi ultimi mesi, hanno fatto capire che è necessario cambiare le nostre abitudini.
Qual è la direzione da seguire?
Un argomento è sicuramente quello della mobilità sostenibile, per aiutare la ripartenza economica e il benessere nei piccoli e grandi centri, in un periodo in cui le linee-guida del governo raccomandano il distanziamento so- ciale.
L’Unione europea elargisce dei fondi per far recuperare il divario accumulato in alcuni Paesi (compresa l’Italia) riguardo alla ristrutturazione ambientale delle città. Si è perciò passati dall’adattare le città alle automobili (negli anni Sessanta) a una visione in cui il pedone riveste una grande importanza. Le città modificate «a misura di pedone» hanno cambiato l’utilizzo delle piccole e grandi città in Nord-Europa e Italia Settentrionale.
L’attuale governo ha aggiornato il Codice della strada per favorire gli spostamenti attuati mediante mezzi poco o per niente inquinanti con l’istituzione delle bike lanes e zone 30 km/h.
Significa che cosa ciò?
Che avevamo ragione noi. Avezzano ha mosso i primi passi in questa direzione negli ultimi anni, costituendo una prima rete ciclabile, in sede protetta, che collega i palazzi e luoghi pubblici più importanti della città, oltre che aver collocato decine di ciclo-parcheggi e le canaline alla stazione ferroviaria, utili ai viaggiatori con trolley e ciclisti. Alle Amministrative 2012 vi fu un paio d’idee per meglio collegare la zona nord al centro superando la strozzatura del sottopassaggio della stazione ferroviaria: derivava dal piano del traffico una simile proposta. È arrivata poi quella al centro, la classica pista ciclabile, utile a dirottare una parte del traffico motorizzato con un mezzo meno spazioso e inquinante.
Il prossimo passo da compiere dalla nuova Amministrazione dovrebbe essere ampliare la rete di ciclabili esten- dendo quella centrale alla periferia, disponendo un nuovo piano del traffico (Pgtu) e mobilità sostenibile (Pums). Ridurre il numero di mezzi motorizzati privati è, tra l’altro, uno dei consigli del piano traffico (2003). È bene accelerare il collegamento in sicurezza sia il frequentato – da ciclisti e pedoni – tronco ovest della Tiburtina Va- leria (zona commerciale), sia quello est (San Pelino, Paterno). È necessario proseguire l’opera di abbattimento delle barriere architettoniche; abbassare il limite di velocità (20 o 10 km/h) davanti alle scuole sistemando anche dei dossi berlinesi per far rallentare le auto ma non i mezzi di servizio. A proposito di scuole, di futuri cittadini, è bene far partire un servizio Piedibus, che conduca i bambini a piedi senza creare ingorghi automobilistici, ogni mattina. Abbiamo già chiesto, inascoltati, di spostare il mercato settimanale dalla pista ciclabile in via XXIV Maggio e collocarlo dov’è stato per anni; sistemare nuovamente un cordolo a protezione della ciclabile nord. È bene completare la segnaletica orizzontale a protezione dei pedoni: manca poco, in periferia. In fine, sarebbe utile istituire quell’isola pedonale proposta proprio dagli uffici del Comune in passato, la «crocetta» ormai legata al restyling di piazza Risorgimento (50 metri di via Cataldi, via Corradini, corso della Libertà).
Quello che noi chiediamo, è già una realtà, in molte metropoli, città, paesi italiani ed europei.
Queste sono le nostre richieste al prossimo sindaco. Non possiamo tornare indietro e ci batteremo per evitarlo. Bisogna guardare avanti”

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