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Mascigrande positivo, “Vissuto in prima persona ciò che non va”

Il consigliere comunale Alfredo Mascigrande (Lega) il 22 ottobre è risultato positivo al Coronavirus. Per questo motivo, non sarà presente al primo Consiglio comunale della città. "Avrei dovuto convocare io l'assise in quanto consigliere più votato e più anziano, appartenente alla lista più votata, quella della Lega".

“Per me sarà un enorme dispiacere, anche perché avrei dovuto presiedere io la prima seduta del Consiglio comunale di questa tornata amministrativa. Sono positivo al Coronavirus, sono a casa in quarantena, mi sto curando ma ho visto tutto ciò che non va nell’attuale sistema sanitario locale e nei percorsi Covid dedicati. Io chiedo a tutti e 23 i miei colleghi di amministrazione, di impegnarsi seriamente nell’aiutare il nostro Ospedale e nell’affrontare il prima possibile la questione Pronto Soccorso della città”.

Alfredo Mascigrande, consigliere comunale in quota Lega, non parteciperà al primo Consiglio comunale di questa nuova parentesi amministrativa in città. Il nome più votato alle ultime elezioni di Avezzano, Mascigrande avrebbe dovuto aprire proprio lui le danze della prima seduta dell’assise e invece… E invece si è messo di mezzo il Covid-19. “Io sto bene, ho avuto una congestione nasale verso la metà del mese in corso, poi ho eseguito il tampone e settimana scorsa mi è arrivato il risultato: positivo. Ora sono in quarantena nella mia abitazione e sto seguendo una cura antibiotica”. Questo pomeriggio, si deciderà a chi toccherà convocare l’assise e presiederla, in attesa dell’elezione del presidente del Consiglio; se toccherà a Lanciotti, a Ridolfi o se addirittura avrà questo onore una terza persona.

Il consigliere comunale è stato anche 3 giorni in ospedale e ha sperimentato in prima persona il percorso Covid. “Ho notato la congestione al Pronto Soccorso e il caos, ma soprattutto la forte e stressante mancanza di personale, anche per quanto riguarda il percorso dedicato ai pazienti affetti da Coronavirus: è questo il peggior neo. Siamo in estrema emergenza, quasi da esercito – avverte, ascoltato dalla Redazione di InfoMediaNews – A mio avviso dovremmo riaprire e far tornare di nuovo funzionanti strutture come la Covara e la clinica Santa Maria della città. Serve tutto l’aiuto possibile ed è indispensabile avere a disposizione più realtà sanitarie, che creino una sorta di macchina della risposta emergenziale. Il nostro territorio ha bisogno di rigore, in questo senso: tutti uniti dobbiamo tendere alla salvaguardia della nostra popolazione. Il mio pensiero va anche a tutti quei lavoratori interinali della Sanità che da sempre sono precari, ma che durante l’emergenza, con grande animo di sacrificio e dovere, non hanno arretrato di un passo e hanno lavorato ad ogni ora nelle corsie degli ospedali”.

E poi conclude: “Di certo non potrò essere presente al primo Consiglio 2020 della città, ma lo sarò con il mio spirito da combattente”.

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