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Marsilio: «Meglio un centro sportivo aperto con dei limiti, che chiuso»

Si è conclusa la conferenza stampa che Marsilio, insieme all'assessore allo sport, Guido Quintino Liris, ha tenuto all’Aquila su "Lo sport ai tempi del Covid", per fare chiarezza sull’Ordinanza 72, emanata l’altro ieri. Liris: «Riparte con noi un indotto che mancava da almeno tre mesi».

«Se si tocca il pallone tutti sono esperti in Italia, un popolo che sa sempre scegliere la Nazionale meglio del CT, un popolo di atleti», esordisce così il presidente della Giunta Regionale Marco Marsilio, nella conferenza stampa che si è tenuta oggi, alle 15, a Palazzo Silone dell’Aquila.

Una dichiarazione dalla quale trapela ironia, la stessa ironia che si è scatenata sui social a seguito della pubblicazione dell’Ordinanza numero 72, emanata l’altro ieri, contenente tutte le regole riguardanti l’attività sportiva in Abruzzo.

«Siamo in un Paese che fino a poche settimane fa considerava un untore chi usciva a fare attività fisica a piedi o in bicicletta. Non mi unisco al coro di chi ha voluto ridicolizzare certe scelte. Preferisco un centro sportivo che apre con certi limiti, piuttosto che un centro chiuso per sempre. Bisogna fare di necessità virtù.

Marsilio: «Meglio un centro sportivo aperto con dei limiti, che chiuso»Senza la scoperta di un vaccino ad hoc molti sport rimarrebbero bloccati. Se dovessimo sempre cercare regole o scappatoie, sarebbero condannati interi settori.

La regione Abruzzo si è impegnata a riaprire l’attività sportiva. Lo abbiamo fatto, dapprima, riaprendo i circoli tennis, trattandosi di uno sport nel quale si gioca a distanze specifiche.

C’è chi fortunatamente ha ben recepito il provvedimento, lo dimostrano i fatti, i centri abruzzesi stanno facendo festa, nel giro di mezza giornata prenotazioni per una settimana.

È stata rimessa in moto una filiera di attività.

Ho parlato con Malagò che ringrazio per l’attenzione e che mi ha fatto i complimenti perché la nostra Regione è stata fra le prime a ripartire.

Spero che FIGC e Comitato Tecnico Scientifico riescano a stilare al più presto i protocolli.

L’invito che mi sento di fare al Ministro dello Sport è rompere gli indugi, chiudere questa fase perché abbiamo riaperto quasi tutte le attività, non credo sia più pericoloso fare sport di gruppo, piuttosto che andare a teatro, al cinema e in tantissime altre attività dove contatto e vicinanza sono difficilmente eliminabili e contenibili.

L’Abruzzo ha fatto la sua parte, siamo pronti ad accogliere i protocolli nazionali e rivedere i nostri. Ho la responsabilità di tenere conto del giudizio e delle competenze tecniche scientifiche, per resettare dei limiti.

Il riscontro è positivo, i centri riaprono, si torna ad uscire con maggiore apertura e serenità verso futuro. Nei prossimi giorni spero si possano allentare le ulteriori misure».

Subito dopo l’intervento dell’assessore allo Sport Guido Quintino Liris, che ha esordito scusandosi per ciò che il Presidente Marsilio ha dovuto subire sui social.

«Siamo stati precursori più di altri nel mondo dello sport, prima nel tennis, oggi con gli sport di squadra. Ci sono stati incontri numerosi, fatti da e con persone competenti, interlocuzioni effervescenti con l’assessore alla Sanità Nicoletta Verì.

Avevamo davanti un tessuto socio economico in difficoltà. Le persone non conoscono l’asfissia di tale tessuto.

Siamo più convinti di prima di aver fatto la scelta giusta, credo che la Regione rappresenti uno stimolo e un motivo di emulazione per molte altre regioni.

Riparte con noi un indotto che mancava da almeno tre mesi».

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