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Immacolata Covid Hospital, nuovo dietrofront

Nuovo dietrofront per la clinica di Celano: "superate criticità organizzative". Oltre 100 posti letto per Marsica e Valle Peligna

Clinica Immacolata, UIL FPL: «Chieste garanzie»

Questa mattina la Asl della Provincia dell’Aquila ha incontrato la proprietà della Clinica Immacolata di Celano per il superamento delle ultime criticità organizzative e nella giornata di domani si procederà ai restanti ultimi adempimenti per rendere pienamente fruibile la struttura nella settimana corrente per 67 posti letto per pazienti Covid, così come annunciato nei giorni scorsi e che serviranno per drenare l’Ospedale di Avezzano consentendo il recupero di quei reparti alla loro originale funzione.

Nei giorni scorsi si era creata confusione sulla disponibilità della clinica celanese, annunciata e poi smentita, dalla stessa direzione che in una nota aveva scritto: “Nonostante la disponibilità manifestata dalla Casa di Cura L’Immacolata, nel pomeriggio di venerdì 27 novembre sono emersi una serie di impedimenti tecnici che hanno reso impossibile la conclusione dell’accordo che prevedeva la trasformazione della Clinica in Covid Hospital”.

Sempre nella giornata di oggi si è concretizzata la convenzione con la Clinica San Raffaele di Sulmona finalizzata ad ospitare pazienti per 22 posti letto, con prossima espansione fino a 46 posti.

“Dopo l’apertura di 15 posti letto nella tendostruttura, si mettono a disposizione della Marsica e della Valle Peligna oltre 100 posti letto aggiuntivi, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il territorio – ha sottolineato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio – Insieme a questa azione sul piano ospedaliero, prosegue lo screening massivo, che vede la provincia dell’Aquila come seconda in Italia a procedere con questo eccezionale strumento per l’individuazione precoce dei positivi asintomatici”.

“Per la clinica di Celano, si è reso necessario eseguire opere edilizie urgenti al fine di garantire la sicurezza dei percorsi, opere che verranno collaudate e certificate domani. La clinica San Raffaele, dal canto suo – ha concluso Marsilio – apre con una settimana di ritardo sul programma inizialmente stabilito, perché invece di limitarsi a ospitare pazienti in via di guarigione (a bassissima intensità di cure), le è stato chiesto di elevare i livelli assistenziali, così da poter ospitare pazienti bisognosi di cure che, seppur non-intensive, comportano attrezzature (gas medicali, ecc) e personale maggiormente qualificato, nel frattempo reperito con successo”.

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