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Lega Pineto, altri addii: “Lasciamo con amaro in bocca”

Di Pietrantonio, Palozzo, Torrieri e Rosini dicono addio alla Lega: "Abbiamo vissuto un senso di abbandono da parte dei vertici regionali. Ci collegheremo "altrove" rispetto alle classiche formazioni politiche. Non siamo soli ad esserci trovati improvvisamente in questa triste situazione".

Di Pietrantonio, Palozzo, Torrieri e Rosini lasciano la Lega. Non si è fatta attendere molto l’emorragia politica nella Lega anche a Pineto, dove gli esponenti storici del carroccio escono dal partito, non senza polemizzare sull’attuale dirigenza.

“Già da tempo – scrivono in una nota stampa – abbiamo vissuto sulla nostra pelle un senso di abbandono ed indifferenza da parte dei vertici regionali che, sul teramano, coincidono con il provinciale. Lo scollamento con la collettività e la delegittimazione di chi aveva aderito sin dal 2018, sono diventati insostenibili, rischiando di vanificare il lavoro fatto in questi anni sul territorio dove, insieme agli altri amici di Prima Pineto, alle ultime elezioni amministrative, avevamo ottenuto quasi 2.500 voti, pur perdendole incredibilmente per le ataviche lacerazioni del centro-destra, cui avevamo inutilmente cercato di porre rimedio”, affermano in una nota Luca Di Pietrantonio, primo consigliere comunale ad aver aderito a Pineto alla Lega, già presidente della ASP 2 e candidato sindaco per la lista Prima Pineto, Pietro Palozzo, primo coordinatore cittadino della Lega e consigliere di amministrazione dell’Area Marina Protetta del Cerrano, Gianfranco Torrieri, segretario cittadino del partito, e Paola Rosini, componente della commissione Pari Opportunità e vice presidente di quella Urbanistica del comune di Pineto.

Ci saremmo attesi che dopo più di tre anni di impegno politico i vertici avessero quantomeno riconosciuto il valore del lavoro svolto, piuttosto che “nominare” alla militanza i soliti amici degli amici, senza valutare minimamente la concreta partecipazione dei singoli o tener conto della loro effettiva militanza, quale unico criterio per attribuire il diritto di elettorato attivo e passivo nel partito, e non l’insindacabile e personalissimo giudizio di qualcuno, troppo preso dalla preoccupazione di assicurarsi preventivamente e comunque il consenso nei congressi, ove questi mai si terranno. Non siamo soli ad esserci trovati improvvisamente in questa triste situazione, comune a molti altri amici che avevano aderito sin da subito e con entusiasmo alla Lega Abruzzo, dove troppe volte si sono registrate lotte intestine e guerre tra bande spesso finalizzate alla mera affermazione personale, a discapito dello stesso partito, con i risultati elettorali che, in Abruzzo, sono sotto gli occhi di tutti – proseguono gli ex leghisti – Lasciamo a malincuore e con l’amaro in bocca, ma l’esigenza di un reale e costruttivo confronto politico all’interno di una formazione che sia retta da regole democratiche è per noi esigenza imprescindibile e non più rinviabile. Siamo certi che troveremo ancora la possibilità di confrontarci e batterci per le nostre idee, come abbiamo sempre fatto, magari proprio “altrove” rispetto alle classiche formazioni politiche, avendo quali priorità il legame con il territorio e con le problematiche dei cittadini”, concludono.

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