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Lega lancia progetto L’Aquila-Città territorio

D'Eramo: "Non più rinviabile dopo Grande Pescara e unione Marsica"

“Il territorio dell’Aquila è nella condizione di poter determinare una lunga fase di sviluppo economico e occupazionale: credo che oggi il capoluogo di regione, con la prospettiva di 5 anni di amministrazione di centrodestra, in continuità con i precedenti cinque, debba necessariamente recitare il ruolo di soggetto propulsore di una politica che vada a coinvolgere l’intero territorio.Dobbiamo varare il grande progetto di città-territorio con una precisa capacità, di visione, della progettazione, della programmazione, della pianificazione di una politica complessiva che vada da Capestrano a Montereale. Chiaramente in accordo con tutti i sindaci”.

Le parole del coordinatore regionale abruzzese della Lega, il deputato Luigi D’Eramo, fanno capire quale è la priorità del Carroccio per il Comune dell’Aquila.

D’Eramo ha svelato la strategia nel tracciare il bilancio delle elezioni amministrative dell’Aquila che ha visto il ricandidato sindaco, Pierluigi Bondi, e il centrodestra chiudere la partita al primo turno. D’Eramo ha già avviato una fase di studio per arrivare ad una proposta tecnico-operativa “da condividere con l’intero consiglio comunale, una fase di cui i parla da anni, ora non più rinviabile anche alla luce di quello che sta accadendo con la Grande Pescara e con la Unione dei comuni nella Marsica“.

“Ne ho parlato in più di una circostanza, in questo momento e entro qualche anno Pescara realizzerà il progetto Grande Pescara con la fusione di Montesilvano, Spoltore e Pescara, una città di oltre 200mila abitanti – spiega ancora il deputato -. Contestualmente, la Marsica sta procedendo a un’ipotesi di lavoro che vede l’unione dei comuni marsicani per tutta una serie di progettualità. Bisogna lavorare quindi ad una gestione condivisa ed allargata del territorio sulle grandi infrastrutture, il turismo, sulla sfida del PNRR, della rigenerazione urbana, della pianificazione urbanistica”.

Secondo, D’Eramo, “oggi, pensare di progettare, pianificare, programmare L’Aquila su L’Aquila significherebbe avere una visione ottocentesca di quello che dovrebbe essere un capoluogo”.

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