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Lecce Nei Marsi: nasce il campo di alimentazione per nutrire gli orsi affamati

Passeggiando tra le faggete secolari del Parco Nazionale d’Abruzzo, c’è la concreta possibilità di incontrare il celebre orso bruno marsicano. L’animale – simbolo rappresentativo e ricchezza assoluta del Parco – ha trovato, infatti, il suo habitat ideale nella regione montuosa marsicana. Ed è proprio per perseguire l’obiettivo di tutelare una specie, quale quella, appunto, del mammifero onnivoro dell’orso, da una pericolosa e irrimediabile estinzione, che il Comune di Lecce ne’ Marsi, coadiuvato dal Parco Nazionale d’Abruzzo stesso, ha portato a termine il progetto, riguardante la realizzazione di un campo di alimentazione a perdere, finalizzato a garantire il nutrimento dell’orso nel suo ambiente.

«L’idea del progetto di un’area volta al nutrimento degli orsi nasce, circa, un anno fa», racconta alla Redazione di InfoMediaNews il sindaco di Lecce Nei Marsi, Gianluca De Angelis. «Il piano di lavoro però si è basato sul coordinamento di vari enti ed associazioni, tutti impegnati nella realizzazione di questo campo di alimentazione. – continua l’uomo – Il Comune di Lecce Nei Marsi ha provveduto a fornire il terreno da destinare alla causa, scelto nella zona dell’altopiano della Cicerana, a circa 1800 metri d’altezza sul livello del mare. Poi, si è preoccupato di stipulare una convenzione con il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, in quanto ente gestore delle nostre aree protette. La posa in opera del recinto è stata, invece, realizzata dall’Associazione Cacciatori del nostro paese, mentre, per finire, i ragazzi dell’istituto agrario ‘A. Serpieri’ hanno effettuato la piantumazione degli alberi e delle piante, che serviranno a sfamare gli orsi della nostra zona».

Un progetto, quello realizzato a Lecce Nei Marsi, frutto, quindi, di numerosi interventi maturati gradualmente. Passo dopo passo, si è riusciti a realizzare quanto prefissato, ossia una zona appositamente creata per consentire il nutrimento a una specie animale, fonte di inimmaginabile ricchezza. «Solo qualche settimana fa, si sono conclusi i lavori», precisa, a tal proposito, De Angelis. Il tema dell’orso marsicano è, tra l’altro, diventato attualissimo, proprio nei giorni scorsi «con l’insolita visita di alcuni orsi nel paese di Lecce Nei Marsi. Molte sono state, infatti, le segnalazioni di orsi nelle vicinanze delle abitazioni di alcuni leccesi». Questi animali sono scesi dalla macchia di Monte Sant’Angelo, avvicinandosi al vero e proprio centro abitato, verso l’imbrunire. Probabilmente la ragione del loro allontanamento dalle altezze del Parco, è dovuta alle gelate che hanno danneggiato i frutti degli alberi, dei quali erano soliti nutrirsi.

Arriva, allora, puntuale come un orologio svizzero, il nuovo frutteto, speranza e concreta possibilità di cibo per gli affamati orsi marsicani che popolano le montagne di Lecce. Area che sarà, poi, costantemente tenuta sotto controllo, grazie all’ausilio di appositi dispositivi di videosorveglianza «gentilmente offerti, a titolo gratuito, da LFoundry», specifica il sindaco di Lecce Nei Marsi.

Un frutteto che offre agli orsi, insomma, le piante ed i frutti di cui sono più ghiotti, accuratamente piantati seguendo i tempi e i ritmi delle stagioni propri di ciascun prodotto, dettati dagli esperti del Parco Nazionale. Si è iniziato, ad esempio, con la coltivazione del granoturco, a cui è seguita la piantumazione di pere, mele e ramni. Il progetto, riuscito grazie all’unità di intenti e al contributo di quanti si sono impegnati per salvaguardare l’orso, rende il sindaco De Angelis orgoglioso del traguardo raggiunto. «Tutelare l’orso è importantissimo, poiché si tratta di un animale di spicco del Parco Nazionale d’Abruzzo. – conclude l’uomo – È dovere di tutti ed è, soprattutto, dovere della nostra istituzione comunale, l’adattarci alle direttive del Parco, che, si badi bene, non deve essere visto come un’oppressione, ma come un’incredibile opportunità di sviluppo, soprattutto turistico».

L’orso è, quindi, una delle innumerevoli bellezze maturate dalla terra d’Abruzzo. Il fatto che si sia adattato a vivere proprio sulle montagne marsicane è una fortuna che si tende, troppo spesso, a sottovalutare. Bisogna, quindi, far sì che essi siano tutelati all’interno delle aree di loro competenza, in quanto bene prezioso della Regione Abruzzo. È necessario, poi, che gli abitanti, in prima persona, riescano, col tempo, ad abituarsi a convivere con un animale, che sembra voler far sentire la sua presenza ‘di peso’.

 

Foto di: www.informamolise.com

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