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L’Aquila, la rivincita dell’arte: boom di iscrizioni all’Accademia di Belle Arti

Artigianato fa rima con passato, ma non ne è sinonimo, come molti credono. Dopo un recente e consistente calo di iscritti nell’ambito degli studi artistici, meraviglia, allora, il boom di iscrizioni registrato, al principio dell’anno accademico 2016/2017, dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Nell’epoca dei numeri, del PIL, dello Spread e della tecnologia in genere, c’è ancora chi ha il coraggio di seguire la propria passione, scegliendo la strada artistica. Parla di questo rinnovato successo ottenuto dall’Accademia aquilana, Marco Brandizzi, in veste di direttore.

«Il boom riscontrato nei dati di iscrizione dell’anno accademico 2016/2017 è stato generale: ha riguardato, cioè, tutti i corsi di arti visive attivi nel nostro Istituto, ovvero: decorazione, pittura e scultura. Ciò ci ha portato anche ad una selezione delle ammissioni, in virtù dei soli 10 posti disponibili nell’Accademia dedicati al restauro pittorico e lapideo». Cosa ha portato, però, tanti giovani a scegliere le Belle Arti? Lo spiega il professor Brandizzi :«La ristrutturazione dei laboratori è stata, probabilmente, la principale forma d’attrazione della nostra Accademia. I lavori di modernizzazione dei locali sono stati, inoltre, supervisionati dalla Commissione Culturale».

«Ottimo è stato, tra le altre cose, il lavoro di pubblicizzazione dell’indirizzo di restauro – continua il dottor Marco Brandizzi – corso ambìto dalla maggior parte degli iscritti alla nostra Accademia, poiché conferisce l’abilitazione al restauro di beni artistici e culturali». Raccoglie i suoi primi frutti, quindi, il lavoro rivolto alla trasformazione dell’Accademia di Belle Arti in un Istituto all’avanguardia, fornito ed attrezzato degli strumenti e delle tecnologie necessarie alla realizzazione di studi e lavori sempre più vicini ai canoni di perfezione richiesti dagli standard odierni.

«Oltre all’indirizzo di restauro – prosegue il direttore dell’Accademia – riscuote successo anche il corso di fotografia, che ha totalizzato circa 30 iscritti. A tal proposito, vorrei citare un altro corso molto apprezzato tra quelli che prevede la nostra Accademia, quello di scenografia. Disponendo di un teatro di ben 160 posti è possibile, per i nostri studenti, imparare direttamente all’interno di una sala teatrale. Non serve sottolineare, dunque, quanto ciò sia prezioso per concepire una formazione, nell’ambito della creazione scenografica, direttamente sul territorio che poi sarà sede del futuro lavoro dei ragazzi».

L’Accademia di Belle Arti sembra, quindi, essere tornata di moda: le 157 ammissioni di quest’anno ne sono la prova eloquente. Il corso che vanta il maggior numero di iscritti in assoluto è, però, quello di grafica. Il professor Brandizzi lo sottolinea: «La scuola di grafica con i suoi 130 studenti, che equivalgono alla metà, o poco meno, del totale degli iscritti all’Accademia, è il corso storicamente preferito. La ragione di questa preferenza è forse la sua trasversalità, che si esprime nella sinergia tra linguaggi diversi. Risulta, inoltre, essere il corso più attuale, permettendo di lavorare sulla web grafica»

Il vero fiore all’occhiello dell’Accademia, tuttavia, è, come tiene a precisare l’uomo, il Fab Lab, inaugurato nel marzo del 2015: «I nostri studenti godono dell’importantissimo privilegio di poter lavorare all’interno del Fab Lab». La definizione, dall’inglese ‘fabrication laboratory’, designa una struttura didattica fornita di laser cutter, stampanti e scanner 3D e altre importanti e moderne attrezzature utilizzate dalle tre scuole di arti visive, grafica e restauro. L’Accademia aquilana è stata la prima in Abruzzo a dotarsi di un simile laboratorio, all’interno del quale «è possibile costruire qualsiasi cosa: da un oggetto decorativo a una vera e propria scultura» afferma il professor Marco Brandizzi. L’Accademia – che dal 20 al 22 ottobre prossimi ospiterà il 14esimo Congresso Internazionale dell’IGIIC (Gruppo Italiano dell’Institute International of Conservation) – pur essendo piuttosto piccola, «sta tenendo il passo coi tempi aprendosi alle moderne innovazioni tecnologiche. Uno dei principali obiettivi – afferma ancora Brandizzi – per il prossimo futuro è la realizzazione di schede elettroniche. Specializzarsi in queste tecnologie, ci permette di offrire agli studenti migliori possibilità di lavoro». Non c’è spazio solo per la teoria, ma anche per varie esercitazioni pratiche che proiettano già gli studenti nel mondo del lavoro, in un connubio tra teoria e pratica manuale che mira a rendere competenti, su tutti i livelli, i laureati nelle varie discipline. A tal scopo «i nostri studenti di Restauro, ad esempio, si recano spesso sui cantieri per prendere parte ai processi di restaurazione; gli iscritti al corso di scenografia, invece, vengono mandati, magari, a Milano, per assistere da vicino, all’interno dei teatri più celebri, al lavoro di professionisti del mestiere ed apprendere qualche rudimento in presa diretta», conclude l’uomo.

Sembra che gli ‘artisti’ del futuro non saranno poi così pochi, visto l’aumento degli iscritti verificatosi nell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. L’arte, non solo quella generata dalle tecnologie, ma anche quella canonica legata alle arti figurative, ha ancora un posto nel mondo di oggi.

 

Foto di: www.accademiadibellearti.laquila.it

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