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L’Aquila, crisi senza fine: braccio di ferro Lega-Fd’I

Ennesimo scontro questa mattina. Per Sigismondi la Lega "deve decidere da quale parte stare" e se restare in maggioranza, D'Eramo glissa: "Stiamo con la città"

Tiene banco la crisi di maggioranza al Comune dell’Aquila.

Una frattura profonda per il centrodestra cittadino, che ora spera che la risoluzione arrivi dal tavolo regionale.

Incontro che, da quanto appreso, dovrebbe tenersi già in settimana per non dilungare troppo i tempi e rischiare di ritrovarsi nuovamente faccia a faccia in Consiglio comunale senza aver trovato una quadra.

Sul tavolo, ufficialmente, ci sono sempre le deleghe revocate dal primo cittadino Pierluigi Biondi ai tre assessori della Lega – Daniele Ferella, Fabrizio Taranta e Fabrizia Aquilio – dopo il Consiglio “galeotto” del 14 luglio scorso, in cui il capogruppo del Carroccio, Francesco De Santis ha puntato il dito contro l’amministrazione dicendo di vergognarsi di farne parte.

Parole dure, arrivate dopo mesi difficili per il centrodestra, lacerato nel suo interno e che già nel dicembre 2019 ha mostrato segni di cedimento.

Anche in quell’occasione è stato il gruppo del Carroccio a mostrare i muscoli con Biondi, considerato all’interno dello stesso centrodestra come “poco collaborativo e poco dedito al confronto”.

La pesante assenza di tutti gli assessori e consiglieri della Lega, e del consigliere Roberto Junior Silveri, passato poi tra le fila del Carroccio, dopo un breve giro in altri gruppi, ha fatto temere per il Bilancio di previsione, approvato poi grazie a un’abile mossa de Il Passo Possibile e del leader Americo Di Bendetto, consigliere regionale, che rimanendo in Aula ha garantito il numero legale.

Se l’ex candidato sindaco di centrosinistra si sta dimostrando un “alleato” importante per il primo cittadino, gli “alleati” politici di centrodestra si stanno rivelando al contrario una spina nel fianco per il sindaco di Fratelli d’Italia, costretto a difendersi anche dal fuoco amico.

Prosegue, dunque, il braccio di ferro tra i meloniani e la Lega, nessuno sembra voler indietreggiare, soprattutto perché la partita sembra ormai proiettata verso il Parlamento e le prossime elezioni.

Questa mattina è andato in scena l’ennesimo scontro tra le parti, un botta e risposta sulla stampa e sui social.

“La Lega sta con la città, con L’Aquila, con gli aquilani. La Lega sta sui problemi della vita reale per cercare di fare di tutto per risolverli. Ecco dove sta la Lega! Se Fratelli d’Italia non sta con L’Aquila, la Lega non può stare con Fratelli d’Italia. La Lega vuole governare per il bene del Capoluogo. Questo è il nostro unico interesse”.

Un commento al vetriolo quello del deputato e coordinatore regionale della Lega, Luigi D’Eramo, che risponde – come di consueto con un post sui social, negandosi al telefono – al coordinatore regionale di Fd’I, Etel Sigismondi.

Il meloniano, infatti, ha messo la Lega con le spalle al muro, dichiarando a un quotidiano locale che “la politica dei due forni non va bene” e precisando che “non si può stare in maggioranza e criticare l’amministrazione”, dando di fatto un ultimatum alla Lega che “deve decidere da quale parte stare”.

Il deputato non risponde e glissa con un generico “La Lega sta con la città”.

Sulla stessa linea di D’Eramo anche il vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, che commenta: “L’Aquila è la città di tutti, L’Aquila è la città per tutti. Noi nel 2017 abbiamo costruito un progetto con e per L’Aquila”.

I due esponenti del Carroccio non puntano il dito contro qualcuno in particolare, non fanno nomi, ma si limitano a ribadire che il loro lavoro e le loro scelte future sono per il bene della città, la stessa che alle scorse elezioni effettivamente ha dato alla Lega il potere di poter cambiare le cose, in sinergia ovviamente con le altre forze di centrodestra.

Non è chiaro quindi chi o cosa impedisca alla Lega, che “sta sui problemi della vita reale” di risolvere gli stessi. Non è chiaro perché se da un lato lo scontro con il sindaco è ormai quotidiano, dall’altro – fino a prova contraria – sono una forza di maggioranza.

Il riferimento sembra, ancora una volta, al primo cittadino e alla sua amministrazione, fortemente criticata dalla Lega, che proprio in virtù di ciò ha scelto di aprire la crisi, ma che – non volendo passare all’opposizione, come ammettono fuori dai microfoni gli stessi esponenti salviniani – ha tutto l’interesse a chiuderla nel più breve tempo possibile.

Lega e Fd’I continuano quindi a giocare una partita tutta interna, una lotta di potere che probabilmente non porterà a vincitori, ma solo a vinti.

Il sindaco in ogni caso è stato molto chiaro in questi ultimi mesi e, nonostante le critiche ricevute da più parti, ha mantenuto la sua linea e il pugno duro, non restituendo le deleghe ai tre assessori del Carroccio, dimostrando di non voler sottostare ad alcun ricatto, come ha dichiarato in più occasioni.

Biondi non sembra avere alcuna intenzione di scendere a compromessi, trattative, accordi e a “darla vinta” alla Lega.

In conclusione, estrapolando una frase da una nota firmata dai consiglieri comunali di opposizione nei giorni scorsi: “L’Aquila merita di più”.

Merita di più a prescindere dal colore politico, da lotte intestine tra i gruppi consiliari, guerre di potere e poltrone, e da personalismi che ormai sembrano aver avuto il sopravvento in maggioranza, così come nella stessa opposizione.

E c’è da scommettere che gli aquilani – “tirati in ballo” nella maggior parte delle dichiarazioni politiche degli ultimi anni, quasi in maniera ridondante – siano stanchi di assistere a questi cabaret, che molto probabilmente si risolveranno anche questa volta “a tarallucci e vino”.

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