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L’Aquila, cinema senza licenza in montagna: la Guardia di Finanza scopre due locali irregolari

Con l’approssimarsi della chiusura della stagione invernale, la Guardia di Finanza dell’Aquila ha intensificato i servizi di controllo del territorio nei luoghi di alta montagna frequentati dai vacanzieri.

Dopo aver portato a termine un efficacissimo servizio sulle piste innevate contro il sommerso professionale dei maestri di sci, che ritenevano di poter insegnare senza lasciare alcuna traccia dei redditi conseguiti, l’attenzione è stata rivolta anche nei confronti di un settore non da tutti percepito come pericoloso: quello della tutela dei diritti autoriali.

La Guardia di Finanza, infatti, persegue tra i vari obiettivi strategici affidati dall’Autorità di Governo, anche quello della tutela del mercato dei beni e dei servizi. Tra questi ultimi rientra anche la salvaguardia di un importante bene immateriale quale è la proprietà intellettuale, a tutela di chi la esprime con il proprio ingegno artistico, della produzione cinematografica che, è bene ricordarlo, costituisce vanto nazionale e costituisce traino dell’indotto, ma anche e soprattutto dei contribuenti onesti: coloro che agiscono e concorrono nel mercato di riferimento nel pieno rispetto della legalità, versando i diritti dovuti.

In occasione dei normali controlli strumentali sulla regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali, sono stati così scoperti due esercizi alberghieri che offrivano ai propri clienti (quindi con finalità di lucro) la visione di film in auditorium e sale appositamente attrezzate. La proiezione di film avveniva attraverso DVD legalmente reperibili sul mercato ma che, per espressa previsione di legge (tra l’altro chiaramente richiamata sulle copertine dei supporti multimediali e nelle prime immagini di inizio dell’opera), possono essere utilizzati esclusivamente in un ambiente ‘domestico’, ovvero senza finalità di lucro. Nei casi scoperti, invece, le prestazioni alberghiere venivano indebitamente ‘arricchite’ con questo specifico beneficio aggiuntivo, senza averne diritto.

Tali opere, infatti, possono essere proiettate solo se si è in possesso di specifica licenza rilasciata dalle società di produzione cinematografiche, altrimenti delineandosi un vero e proprio reato per violazione della Legge 633 del 1941, con obbligo di denuncia alla Autorità Giudiziaria e sequestro dei mezzi utilizzati. Fino ad ora sono stati denunciati i gestori di due rinomati alberghi di Roccaraso ed Ovindoli, ma la Finanza, con la notizia odierna, vuole perseguire lo scopo di diffondere quanto più possibile un messaggio di ‘educazione alla legalità’ per favorire l’assolvimento di un obbligo di legge che, probabilmente, non viene correttamente percepito come tale.

Obbligo che le associazioni di categoria degli albergatori sapranno sicuramente fugare a favore per i propri assistiti, illustrando loro come divenire licenziatari della proiezione e così inserire correttamente la prestazione extra alberghiera tra quelle legalmente offerte ai propri ospiti.

 

 

Fonte: AGI

 

Foto di: terzobinario.it

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