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L’Aquila Calcio, finiscono nei guai i vertici del 2014

Finiscono nei guai, per omessi versamenti Iva, i vertici societari che nel 2014 gestivano L’Aquila Calcio. Stamani, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno eseguito un sequestro di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per un valore di oltre 300.000 emesso dalla locale autorità giudiziaria nei confronti dei responsabili del sodalizio rossoblù due anni fa.

La misura cautelare giunge al termine di articolate indagini di polizia giudiziaria svolte dai finanzieri del capoluogo abruzzese delegati dalla Procura della Repubblica di L’Aquila a seguito di una segnalazione ricevuta dalla locale Agenzia delle Entrate per l’accertato omesso versamento dell’imposta sul valore aggiunto da parte della società.

Quattro le persone indagate. Gli investigatori delle fiamme gialle, diretti dal comandante del Nucleo di Polizia Tributaria, il tenente colonnello Sergio Aloia, hanno eseguito mirati approfondimenti di natura fiscale nei confronti del sodalizio, accertando che quest’ultimo, dopo aver convenuto con i locali Uffici finanziari una rateizzazione dell’imposta dovuta, aveva versato solo le prime due rate del debito tributario, omettendone il pagamento della terza entro i previsti termini, così decadendo dal beneficio della dilazione. I finanziari hanno individuato inoltre tutti gli autori della violazione risultati essere gli esponenti di spicco degli organi decisionali della società all’epoca della commissione del reato.

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria delegati dalla locale autorità giudiziaria hanno operato pertanto uno dei primi sequestri disposti per effetto delle modifiche introdotte con la recente riforma dei reati tributari dell’ottobre 2015, assicurando all’Erario gli importi corrispondenti al mancato versamento dell’Iva pari ad oltre 300 mila euro.

La lotta all’evasione fiscale da sempre rappresenta una delle priorità per la Guardia di Finanza che, anche attraverso forme sempre più virtuose di collaborazione con uffici giudiziari e l’Agenzia delle Entrate, è costantemente protesa a contrastare gli effetti negativi causati all’economia dall’evasione fiscale.

 

Fonte: Agi del 13.09.2016

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