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La sede di Avezzano dell’Università apre le porte agli ucraini

Il passo in più: la sede di Avezzano dell’Università degli Studi di Teramo, che accoglie la Facoltà di Giurisprudenza, apre le porte agli studenti ucraini presenti nella Marsica. I giovani ucraini, da questo momento in poi, avranno a disposizione le aule studio, la biblioteca, un servizio di counseling e la possibilità di seguire, anche a distanza, le lezioni dei corsi.

La sede di Avezzano dell’Università degli Studi di Teramo, che accoglie la Facoltà di Giurisprudenza, apre le porte agli studenti ucraini, presenti nella Marsica.

È stato Mario Fiorillo, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico e Teoria dei sistemi giuridici e referente della sede di Avezzano, a proporre una forte azione di sostegno a favore di giovani ucraini, approvata dal rettore Dino Mastrocola e dal preside della Facoltà di Giurisprudenza Paolo Marchetti, e condivisa attivamente con il vicesindaco del capoluogo marsicano Domenico Di Berardino.

“Mi sono reso conto – ha dichiarato Mario Fiorillo – della numerosa presenza ad Avezzano e nella Marsica di studenti e soprattutto studentesse che hanno dovuto interrompere il loro percorso universitario, in seguito agli eventi straordinari che hanno interessato la Repubblica Ucraina. Per questo, d’intesa con il vicesindaco di Avezzano che ringrazio per la più ampia disponibilità, con l’Ateneo di Teramo abbiamo deciso di offrire uno spazio di accoglienza per favorire lo studio, l’apprendimento e l’inclusione dei giovani rifugiati, consentendo di utilizzare gli spazi della sede di Avezzano, di socializzare con i propri coetanei, ed eventualmente di fruire, in modo totalmente gratuito, dei corsi universitari”.

Quindi i giovani ucraini avranno a disposizione le aule studio, la biblioteca, un servizio di counseling e la possibilità di seguire, anche a distanza, le lezioni dei corsi. “La presenza dell’Ateneo – sottolineano Di Berardino e l’assessore all’Università Patrizia Gallese– dà un valore aggiunto anche allo spirito di solidarietà della città di Avezzano e consente agli studenti che fuggono dalla guerra un ritorno graduale ad una normalità fatta di studio, confronto con i compagni e i docenti”.

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