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La morte di Sara diventa un caso nazionale: oggi i funerali

Tanti voci politiche, locali, regionali e nazionali, si sono espresse sul caso di Sara Sforza. Resta, adesso, la rabbia della famiglia e di una popolazione intera. Una morte ingiusta, la sua, avvenuta ad un'età ingiusta. Resta da vedere come si svilupperanno i fatti.

La morte, improvvisa e sconvolgente, di Sara Sforza potrebbe divenire un caso nazionale. Anzi, probabilmente, lo è già divenuto, viste le dichiarazioni dei politici, locali e nazionali, le petizioni on-line e le sollevazioni del web che sono esplose nelle ultime ore, a seguito del tragico accadimento. La ragazza, di 23 anni e originaria di Aielli, ha perso la vita giovedì scorso, in un terribile incidente stradale; un frontale che le è stato fatale, a nulla sono valsi i soccorsi. Contro la macchina di Sara ha impattato, per colpa di un sorpasso non consentito, un’altra macchina, un’Alfa Romeo 159, guidata da un cittadino di nazionalità marocchina, J. A., non ancora trentenne, risultato poi positivo ad alcol test e a drug test. Egli era in macchina con altre persone, due donne, una delle quali sua compagna.

Per lui una denuncia, nessun arresto. Ed è proprio questa risposta delle autorità che ha fatto scattare la rabbia e l’indignazione. L’avvocato dei familiari di Sara e del suo fidanzato, Lucio Cotturone, proprio venerdì sera ha incontrato, ad Avezzano, un testimone chiave, per spazzare via ancora più nebbia su come effettivamente sia avvenuto il tutto: dall’impatto violento, alla morte, ai primi soccorsi. Il testimone incontrato dall’avvocato Cotturone, che si è opposto fin da subito alla decisione della Procura della Repubblica di non arrestare il marocchino, avrebbe rivelato altri dettagli sorprendenti, i quali potrebbero anche portare a non escludere il coinvolgimento di terze persone sul piatto delle effettive responsabilità su quanto tragicamente accaduto.

Ieri pomeriggio, invece, è stata svolta l’autopsia sul povero corpo di Sara; esame autoptico effettuato dalla dottoressa Ricci.

Intanto, oggi, alle ore 15 e 30, si terrà l’ultimo saluto alla giovane di Aielli, nella Chiesa di San Giuseppe. Inoltre, come segno di massima vicinanza e cordoglio alla famiglia e ai incoscienti della giovane ragazza marsicana, il sindaco Di Natale ha proclamato il lutto cittadino. Ieri, il fidanzato di Sara è stato operato in Ospedale, dopo essere stato ricoverato a seguito del tremendo scontro frontale. Un “miracolato”, stando alla violenza dell’incidente. L’avvocato ha incontrato in serata i suoi genitori, arrivati ad Avezzano.

Il super testimone, secondo indiscrezioni, sarebbe stato il primo a soccorrere le vittime dopo l’impatto, lungo la Tiburtina, avvenuto, lo ricordiamo, alle 17 circa di giovedì scorso. Sara e il suo ragazzo viaggiavano a bordo della Renault Twingo, guidata proprio dalla giovane.

Si attende, ora, l’esito della perizia del consulente tecnico per capire se effettivamente il testimone incontrato dall’avvocato sia attendibile o meno. Un testimone, peraltro, che non sarebbe mai stato ascoltato dagli inquirenti, nonostante lui avesse fin da subito lasciato il suo nome alle Forze dell’Ordine intervenute.

Ad oggi, di fatti, la Procura non lo ha escusso.

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