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Avezzano sul Fucino: “La Regione è solo corsa ai ripari”

I capigruppo Iucci e Del Boccio difendono la battaglia per il Fucino e replicano al coordinatore avezzanese di Fratelli d’Italia: “Alfatti, invece di pensare a chi amministra un bene pubblico, pensi a ricordare ai suoi superiori di accelerare le procedure per il progetto definitivo dell’irriguo”.

“Se non ci fosse stata questa amministrazione comunale, orgogliosamente e liberamente civica, i fondi per il Fucino sarebbero stati oggi solo un amaro ricordo; un amaro ricordo di risorse stanziate ma sottratte, sotto Covid, all’impianto irriguo e andate a beneficio di associazioni sportive, squadre di calcio, Comuni della costa e termo scanner. Se non ci fosse stata questa amministrazione comunale civica – attiva, attenta e sempre concentrata sulle battaglie di territorio – la Marsica sarebbe caduta in un dimenticatoio senza fine. L’onorevole ci ha dato risposte e soluzioni che la Regione avrebbe dovuto darci tempo fa, quando vennero richieste ufficialmente e nell’ottica della collaborazione”. I due capigruppo del Comune di Avezzano, Ignazio Iucci e Antonio Del Boccio, dopo fiumi di parole lette sulla stampa, si dicono “costretti a rispondere ad accuse fuorvianti. Noi abbiamo esclusivamente difeso il comparto agricolo del Fucino, rimasto a bocca asciutta” e che lotta quotidianamente contro un allarme siccità nazionale, calendarizzato come ordine del giorno anche nella Conferenza Stato-Regioni di oggi.

Alfatti dovrebbe imparare il vero senso della parola ‘giustificare’. – dichiara Antonio Del Boccio – Le giustificazioni sono quelle che chiediamo noi, che ricopriamo cariche pubbliche e che rappresentiamo trasversalmente i cittadini di questo territorio. Il dato di fatto, confermato anche ieri nella sede del Ministero a Roma, è uno solo, per ora, ossia che i 50 milioni di euro stanziati nel 2016 sono spariti. La Marsica verde, la Marsica agricola è una costola importante di tutto il PIL dell’Abruzzo – avverte ancora Del Boccio – e noi con il Patto per il Fucino (firmato sia da sindaci di centrosinistra, sia da sindaci di centrodestra) lo abbiamo ricordato a tutti, compresa la Regione Abruzzo. Alfatti stia sereno: questa amministrazione lavora sodo, senza bandiere, lontana da logiche demagogiche. Vogliamo che quest’opera si faccia e vogliamo che i fondi vengano ripristinati. Non ci vengano a dire come dobbiamo difendere il nostro territorio”.

Dal Comune di Avezzano nessuna polemica strumentale – rinforza il messaggio il consigliere Iucci – sospesi, in verità, sono e restano ancora, finché non li rivediamo distribuiti nel piatto del bilancio regionale, i fondi per l’impianto irriguo. Sospeso è il Crua (ex Crab), un tempo eccellenza del territorio abruzzese, che noi stiamo monitorando da tempo e che rischia il fallimento. Sospeso è il Centro smistamento merci, sospeso è il Tribunale, sospeso è l’Ospedale. L’incontro richiesto con il Ministro per il Sud è nato da una forte spinta di tutela degli interessi di territorio. La nostra casacca è marsicana, la loro casacca quale è? Spiace dover constatare che anche quando un territorio importante come quello della Marsica sta cercando risposte, i muri vengano innalzati da chi nella Marsica, quando viene in visita, si guarda bene dal passare per Avezzano. Se dobbiamo parlare di sgarbo istituzionale, dobbiamo solo guardare i fatti e metterli in correlazione temporale tra di loro: i fondi sottratti, la mancata presenza del vice presidente della Giunta nella prima riunione del Patto per il Fucino, una seconda riunione convocata dallo stesso nella quale i sindaci sono stati fatti attendere per oltre 40 minuti e, infine, l’intromissione a sorpresa di un neo dirigente, nominato da Marsilio, che vuole ancora occuparsi di politica, invece di fare il tecnico. I fondi, quando torneranno nelle disponibilità della Marsica, dovranno essere spesi per il Fucino. E Alfatti stia sicuro che controlleremo ogni mossa dei suoi vertici politici. Qualcuno un tempo scriveva che: “Quando non si vuole essere ingannati dal gioco delle marionette, non bisogna accontentarsi di guardare attraverso i buchi della tenda”. E noi marsicani non staremo più a guardare”.

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