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Indossare calzini diversi per dire che siamo tutti uguali: oggi è la Giornata Mondiale della Sindrome di Down

L’invito, questa volta non su carta bollata, ma a voce e per sms, è valido per tutti ed è quello di indossare calzini spaiati, diversi quindi tra di loro, e di fotografarli così come sono, pubblicandoli, poi, sulle pagine social dedicate dei portali di Twitter e di Facebook.

Quando il social, cioè, diventa uno strumento utile di progresso mentale e sociale e di testimonianza attiva del fatto che nessuno si dimentica, in fondo, di nessuno. Ma soprattutto che tutti non si dimenticano della vita.

Ed ecco qua che oggi, Giornata mondiale della Sindrome di Down, le bacheche virtuali di tutto il mondo sono state colorate da foto e messaggi uniti a filo doppio dallo stesso comune denominatore, ossia dalla parabola che ‘essere diversi è normale’. E’ scattata, quindi, anche per quest’anno la campagna di sensibilizzazione basata sul gesto di indossare calze scoppiate. Il fenomeno è di matrice europea ed incoraggia, in maniera anche divertente (ma non per il senso recondito che ha) le persone ad infilarsi calzini diversi e, quindi, in un certo senso, a guardare un po’ più da vicino chi è affetto, oggi, da sindrome di Down.

L’invito, lo ribadiamo, è solo uno: ‘DILLO CON I CALZINI!’. E perché sono stati scelti proprio i calzini? Perché, forse, da un lato, di loro, proprio non se ne può fare a meno, un po’ come avviene per l’umanità e per la sensibilità delle persone, e dall’altro lato, forse, perché i calzini, alla fine della fiera, servono anche per indossare le scarpe e, quindi, per poter camminare bene sulle tante strade del mondo: simboli, in un certo senso, dell’andare avanti a testa alta. In questo caso, l’andare avanti di un pensiero.

Il 21 marzo, quindi, è la giornata mondiale della sindrome di Down. La manifestazione ha l’obiettivo di buttare giù le mura dei pregiudizi, dando lo spago, invece, alla corretta informazione sulla questione sanitaria. La giornata di oggi venne riconosciuta dalle Nazioni Unite nel 2012. Senza dubbio, una giornata che celebra l’inclusione e che vieta l’esclusione sociale, rimarcando il fatto che, di fronte alla vita, così come di fronte alla Legge, noi siamo davvero tutti tutti uguali.

La presenza di una terza copia del cromosoma 21 – fatto che sta alla base stessa della Sindrome di Down – è solo, in fondo, un fiore in più in questo vasto campo fiorito delle componenti umane, che si incontrano, si conoscono e si amano tra di loro. Perdutamente.

 

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