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Incendi L’Aquila, proseguono le indagini

Procedono a ritmo serrato le indagini da parte dei Carabinieri forestali che hanno raccolto già nei giorni scorsi le testimonianze di individui sospetti sul luogo del primo incendio. Da quanto appreso da fonti investigative, è ormai certa la matrice dolosa sul fronte di Arischia, mentre per il focolaio di Pettino ci sono varie ipotesi al vaglio degli inquirenti.

“Proseguono senza sosta gli interventi di bonifica e spegnimento degli ultimi focolai degli incendi che da dodici giorni interessano la frazione di Arischia e l’area di Pettino-Cansatessa”.

L’aggiornamento arriva da Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, alle prese da 12 giorni con gli incendi su monte Pettino e ad Arischia.

Al lavoro – ricorda – ci sono due elicotteri, uno dei Vigili del fuoco e uno dei Carabinieri forestali, che supportano il lavoro da terra portato avanti da due squadre di Vigili del fuoco, nove di volontari di Protezione civile e due degli alpini del IX Reggimento in assetto antincendio boschivo di secondo livello.

“Le condizioni meteo, nonostante l’abbassamento delle temperature notturne che favorisce l’insorgenza di umidità, continuano a non essere favorevoli a causa del caldo e del vento che a tratti rinvigorisce le fumaiole”, spiega il primo cittadino.

“Sono in continuo contatto, comunque, con quanti stanno coordinando le operazioni sul campo, dove la situazione è monitorata costantemente ed è attualmente sotto controllo grazie all’azione portata avanti dal personale impegnato sui diversi fronti del fuoco”, conclude.

Procedono a ritmo serrato le indagini da parte dei Carabinieri forestali che hanno raccolto già nei giorni scorsi le testimonianze di individui sospetti sul luogo del primo incendio.

Da quanto appreso da fonti investigative, è ormai certa la matrice dolosa sul fronte di Arischia, mentre per il focolaio di Pettino ci sono varie ipotesi al vaglio degli inquirenti.

Nell’area Pettino-Cansatessa, infatti, non sono state trovate tracce di liquido accelerante, ma è stato localizzato il punto di insorgenza dell’incendio, ovvero il luogo da dove le fiamme si sono propagate.

In base a quanto emerso fino ad oggi, sul secondo fronte le ipotesi principali sarebbero due: la prima è che il rogo si sarebbe propagato a seguito del fenomeno dello “spotting”, ovvero che alcuni tizzoni del primo focolaio sarebbero finiti nella vegetazione circostante.

La seconda ipotesi è che le fiamme si siano originate da un rogo partito da una pigna, carta di giornale o un accendino.

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