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‘I Luoghi del cuore’, il recupero dei cunicoli di Claudio a portata di click

Ci si sente insignificanti dentro i cunicoli dell’antico emissario artificiale del Fucino, non solo per l’altezza delle pareti che silenziosamente avvolgono lo sguardo, ma per la storia che esse racchiudono.

Una sensazione che in pochi sanno di poter provare e che rischia di andare smarrita se non si predispongono misure urgenti di conservazione e restauro. Lo sanno bene alcuni cittadini di Capistrello che, attraverso la formazione di un Comitato spontaneo, hanno voluto fare appello al FAI perché si faccia carico di questa improrogabile missione, fondamentale per la sopravvivenza di questo antichissimo sito d’interesse archeologico e speleologico.

 

L’ imponente galleria sotterranea, lunga circa 6 chilometri e posta a una profondità di oltre 60 metri, deve farsi risalire ad un’iniziativa dell’imperatore romano Claudio, che vi si cimentò col principale intento di regimentare le acque impetuose di quello che è stato uno dei tre più grandi laghi d’Italia. A quel primordiale progetto, fecero seguito, negli anni, numerosi interventi di manutenzione e di rifacimento, fino a che, nella seconda metà del diciannovesimo secolo, spettò al Principe Alessandro Torlonia portare a completamento l’opera, inserita nel 1902 nell’Elenco degli edifizi monumentali in Italia’.

 

La massiccia architettura dei cunicoli, dunque, trasuda di secoli e porta incise sulle proprie superfici le orme di personaggi celebri dell’antichità. Da qui la decisione del Comitato capistrellano ‘Amici dell’Emissario Claudio/Torlonia’ di aderire all’ottava edizione del progetto ‘I Luoghi del cuore’, pensato dal FAI in collaborazione con Intesa San Paolo e con il MIBACT, indirizzato alla tutela e al recupero di luoghi disseminati lungo tutto il territorio della Penisola che siano stati opportunamente segnalati.

 

A partire dal 2003, infatti, con cadenza biennale, viene promosso un censimento nazionale in occasione del quale esiste la possibilità di far luce sull’esigenza di salvaguardare uno specifico sito che, se accompagnato dai giusti requisiti e premiato da un consistente numero di voti, può essere reso destinatario di un intervento diretto da parte del FAI.

 

Lo scorso anno, ad esempio, ha visto circa 19 interventi approvati in 9 Regioni, i quali vanno a sommarsi ai precedenti 68 posti in essere in tredici anni sul territorio di 15 Regioni. Numeri importanti che, tuttavia, fino ad ora, non hanno visto interessati luoghi e monumenti abruzzesi. Un motivo in più per cui l’iniziativa del Comitato si rivela degna di un’attenzione particolare e merita di essere condivisa e supportata.

 

A quasi duemila anni di distanza, quindi, il maestoso reticolato dei ‘Cunicoli di Claudio’ si impone non solo come un prezioso scrigno dove è custodita una storia millenaria, ma anche come il nido di un sentimento collettivo, che lotta affinché un patrimonio così rilevante non vada disperso.

 

Foto: di Ilquotidiano.globalist.it

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