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Habitat forestali, clima e storia,progetti su futuro Maiella

Si lavora a ricostituire aree incendiate sul Morrone nel 2017

Grazie a molteplici finanziamenti programmati dal Ministero della Transizione Ecologica, il Parco Nazionale della Maiella sta attuando due progetti di ricostituzione forestale dei boschi incendiati sulla montagna del Morrone nell’estate 2017, soprattutto pinete, per limitare l’intensità dei processi di erosione nelle aree bruciate. I progetti interessano una superficie complessiva di oltre 215 ettari per un importo di 750.000 euro.

Inoltre dal 2019, nell’ambito del “Programma di interventi di efficientamento energetico, mobilità sostenibile, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici degli Enti parco nazionali” del ministero della Transizione Ecologica, l’Ente ha avanzato proposte progettuali per interventi di riduzione della vulnerabilità e di maggiore resilienza agli incendi boschivi dei boschi puri e misti di conifere e latifoglie autoctone per oltre 1 milione di euro nei Comuni di Pratola Peligna e Roccacasale (L’Aquila), di Lama dei Peligni (Chieti) e di Lettomanoppello, Popoli e Tocco da Casauria (Pescara).

Secondo il presidente del Parco Lucio Zazzara si apre una nuova stagione operativa per la lotta ai cambiamenti climatici e per la difesa del territorio del Parco dalla minaccia degli incendi, quasi sempre di origine dolosa. Il direttore Luciano Di Martino sottolinea la grande efficienza del personale tecnico dell’Ente nella gestione tecnico-amministrativa dei procedimenti in atto e, non ultimo, il costante, duraturo e positivo rapporto con le comunità locali.

Tra l’altro, nell’ambito della progettazione degli interventi, è venuta alla luce un’opera realizzata dagli operai forestali che all’inizio degli anni ’50 lavorarono ai rimboschimenti di pino nero, con il fine di mitigare i gravi dissesti idrogeologici nell’area del Vallone della Tupanara e del Colle delle Vacche. Si tratta di una lapide commemorativa in pietra locale recante la dicitura “Cantiere di Rimboschimento” con l’acronimo “CFS” di Corpo Forestale dello Stato. Le dimensioni dell’opera, realizzata con la tecnica della muratura “a sacco” con blocchi squadrati nel perimetro e pietre di varie dimensioni come riempimento, sono circa 120 metri di lunghezza per 40 di larghezza.

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