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Giornalismo marsicano e abruzzese in lutto: vola via la firma di Gianni Paris

Quando se ne va un giornalista, non se ne va mai da solo, ma sempre accompagnato dai memorabili ed indimenticabili racconti che egli fece sulla vita degli altri. Gianni Paris non era un nome come tanti. Gianni Paris era il nome, anzi la firma, di una buona fetta di giornalismo sportivo marsicano e abruzzese. La sua penna ed il suo volto hanno lasciato un’orma indelebile nel panorama della comunicazione TV. Irreprendibile ed attento sul lavoro e negli affetti della vita, il giornalista di origini marsicane, muore a 67 anni, dopo aver perso la battaglia contro una malattia. Paris ha lasciato, insomma, taccuino e microfono, come simboli eterni, alla gente che l’ha seguito per anni.

Durante la sua lunga carriera da cronista soprattutto sportivo, ha attraversato gli usci di molte redazioni televisive, come quella di TeleMarsica, una delle prime, di Antenna 2 e di Telesirio, sua ultima ‘casa’. Appassionatissimo di sport, soprattutto di boxe, e di scrittura, ha sfornato successi ed impresso ricordi. I funerali si terranno domani, alle ore 11, ad Avezzano, presso la Cattedrale dei Marsi.

Dalla Redazione di InfoMediaNews le condiglianze alla famiglia.

Il giornalista sportivo Plinio Olivotto, suo stimato collega, dipinge la figura di un grande campione della penna: «Sono oramai – dice – 40 anni che Gianni Paris s’è immerso nel mondo del giornalismo, sportivo nel particolare. La sua lunga carriera era incomincata negli anni ’70, quando la televisione stava appena prendendo piede nella Marsica, in un campo assolutamente innovativo, energico, fresco ed elettrizzante. Si occupava prettamente di calcio e di pugilato, i suoi due grandi amori; era un magnifico cronista, ma anche un grandissimo tifoso. Sicuramente, nelle pagine scritte e nelle parole dette della Boxe, era il giornalista più preparato. Le Radiocronache e le Telecronache erano, in assoluto, le sue anime vere e viscerali».

Così lo ricorda, invece, il collega ed amico Antonio Capuano: «L’ho conosciuto perché, a lui spettò lo scettro delle prime cronache televisive. Allora, io ero il cameraman di TeleMarsica. A Gianni Paris piaceva in maniera sovrumana lo sport: era davvero un ottimo cronista. Ha fatto parte della primissima brigata della TV, una persona lucida e bravissima. Alla fine della domenica, per noi non esisteva la rassegnazione o la stanchezza fisica: portavamo, infatti, a termine tutti i servizi, uno dopo l’altro, senza esclusione di colpi, lavorando fianco a fianco e gomito a gomito. Sotto tutte le intemperie possibili ed inimmaginabili. A lui piaceva tantissimo il pallone, in particolar modo l’Avezzano Calcio; gli si formava sempre un capanello di persone attorno, perché lui aveva la chiave magica per entare in contatto con il mister e con i giocatori, inizialmente inavvicinabili. Sapeva tutto di sport: non aveva pregiudizi alcuni nei confronti di chi non la pensava come lui. Il suo più grande pregio era quello di ascoltare i pareri di tutti».

«Come ultima immagine, io lo vedo così, – termina Capuano – nel mezzo del campo da calcio del Paradiso; a camminare nel verde dintorno, che osserva tutto, tribuna compresa, da protagonista della scena».

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