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Gioia dei Marsi diventa internazionale con il Workshop di Architettura

Gioia dei Marsi al centro del mondo, o quantomeno della sfera abitata, studiata e misurata dai novelli architetti internazionali. È il Comune marsicano, porta d’ingresso al Parco Nazionale d’Abruzzo, infatti, ad ospitare il XIII Workshop Internazionale di Architettura. L’evento ruota intorno al tema ‘Riqualificazione dell’area dell’originario insediamento antisismico nel Comune di Gioia dei Marsi’, un centro distrutto dal terribile terremoto che, ormai un secolo fa, cambiò il volto della Marsica. Il Workshop è nato nell’ottica di una collaborazione attuata dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile – Architettura, Ambientale dell’Ateneo aquilano, con lo Shibaura Institute of Technology di Tokyo. Un interscambio di studenti e idee aperto, inoltre, alla partecipazione e al contributo di altri studenti provenienti da famosi Atenei internazionali.

L’evento ha avuto inizio il 28 febbraio scorso, quando, proprio nel centro di Gioia dei Marsi, si è tenuta una lezione storica sulle conseguenze vissute dal paese in seguito al dramma del 1915, rivissuto attraverso le notizie del Professor Granato. Vari step hanno caratterizzato e tuttora contraddistinguono il proseguimento del Workshop. Mercoledì primo marzo, infatti, si è svolto un seminario diretto dal professor Piacentini. Una vera e propria full immersion sulla geologia e sulla morfologia della Piana del Fucino, con un focus in particolare sull’area di Gioia dei Marsi. Oggi il terzo appuntamento, con la Conferenza dal titolo ‘Avezzano, la Marsica e il Circondariato, a cento anni dal sisma del 1915’, tenuta dai Professori Ciranna e Montuori.

All’interno del programma del Workshop, poi, si innesterà la presentazione della Carta Geologico -Turistica, un prodotto dell’attività dell’Amministrazione Comunale, realizzato in collaborazione con l’Associazione Monte Serrone; gruppo, questo, di recente formazione, in quanto nato in concomitanza con la ricorrenza del centenario del terremoto del ‘15. La Carta elaborata verrà esibita domani, 4 marzo, alle ore 16 e 30.

17101599_10203163932296642_635367254_oLa penultima tappa del Workshop tour avrà come teatro la Facoltà di Ingegneria de L’Aquila, in località Roio. Ci sarà venerdì 16 marzo, alle ore 10 in punto, il seminario dell’Ingegner Laurini sul sisma del 6 aprile 2009, con successiva visita ad un cantiere di restauro. Oltre a Gioia dei Marsi, infatti, sarà anche il capoluogo di Regione ad ospitare il Workshop, come spiega Gianclemente Bernardini, sindaco del paese marsicano. «In questa settimana i ragazzi che partecipano al Workshop sono stati a Gioia dei Marsi. Qui hanno studiato, in particolare, il luogo in cui era previsto un insediamento post terremoto del 1915. Su questo luogo, oggi, c’è uno slargo. Si tratta di una zona sulla quale si vuole progettare e poi, di conseguenza, costruire una ‘Casa del volontariato’, dove far confluire Associazioni no profit come Avis, Protezione Civile e molte altre».

Due intense settimane di perlustrazione, analisi territoriale e studio nel territorio di Gioia dei Marsi, dunque, «per passare, poi, all’ideazione e alla progettazione in quel di L’Aquila. Dopo le varie fasi appena descritte, la compagine di neo e futuri ingegneri e architetti internazionali tornerà nuovamente nella Marsica, qui a Gioia dei Marsi, per presentare i lavori messi a punto; i quali, poi, verranno esaminati dalla nostra Amministrazione».

Un Workshop in cui i protagonisti – «undici studenti giapponesi, dieci studenti dell’ateneo aquilano, un portoghese e una studentessa di Ingegneria Edile – Architettura turca» – non saranno solo futuri architetti e ingegneri, ma anche «le necessità e le esigenze avanzate da alcuni cittadini e da determinate associazioni, interessati alla nuova costruzione». Gli esperti in materia, infatti, si impegneranno nella valutazione delle richieste pervenute, cercando di soddisfarle rispettando i giusti criteri costruttivi e logistici.

Gioia dei Marsi, del resto, reca ancora i segni dell’immane sciagura che, 102 anni fa, distrusse case e uccise persone. Segni visibili non soltanto in uno spazio vuoto e, forse, solo a breve riempito da una nuova costruzione, simbolo di una rinascita definitiva, ma, anche e soprattutto, nella famosa faglia del Monte Serrone. Un vero e proprio simbolo, questo, in memoria di quei drammatici fatti. «L’obiettivo che si spera di ottenere è quello di approfondire e diffondere la conoscenza del nostro territorio, della sua storia, delle sue criticità e dei suoi punti di forza. Proprio per questo scopo, abbiamo avviato una collaborazione anche con il dipartimento di Geologia dell’Università d’Annunzio di Chieti – Pescara, questa si aggiunge alle già collaudate collaborazioni con l’Ingv», aggiunge il primo cittadino.

«L’idea alla base dell’evento internazionale è, inoltre – conclude il sindaco – quella di coniugare questi momenti di riflessione, studio e ricerca, con la possibilità di un ritorno turistico. La faglia presente sul nostro territorio è stata, infatti, riconosciuta dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, come geosito. Denominazione, questa, che comporta un’attenzione particolare e una vera e propria etichetta identificativa a livello internazionale».

Un erasmus a tutto tondo, quindi, sarà il viaggio compiuto da ingegneri e architetti dell’oggi e del domani, ricco dello studio in loco e destinato, inoltre, ad una concreta progettazione, utile al bene della comunità. Una comunità, quale è quella di Gioia dei Marsi, radicata in un luogo dalle cicatrici indelebili di un passato crudele, che forse, però, è avviata su una strada del riscatto, progettata dai ‘migliori’ architetti del mondo.

 

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