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Gestione casi Covid Avezzano, Fedele: “Non ci siamo proprio”

L'attacco del consigliere pentastellato della Regione Abruzzo: "Da settimane ci sono tutti i presupposti per mandare a casa Testa. I contagi hanno toccato il personale sanitario. Casi covid anche in geriatria o stroke unit".

Aiuti alle imprese, Fedele: «Rivedere provvedimento del Centrodestra»

Ormai non basta più esprimere insoddisfazione davanti alle mancate risposte da parte dell’Assessore Verì: oggi, durante i lavori del Consiglio regionale, sono rimasto scandalizzato nel vedere come si neghi l’evidenza della gravità della situazione vissuta quotidianamente nel presidio di Avezzano. Si minimizzano gli accadimenti nel reparto di medicina. È addirittura arrivata la sostanziale conferma dell’utilizzo di bidoni per far espletare i bisogni ai pazienti, ma si continua a fare spallucce. Dalla mancata divisione tra percorsi ‘sporchi’ e percorsi ‘puliti’ alla carenza gravissima di personale trattato come fosse carne da macello, dalle difficoltà nel reperimento di posti letto all’assenza di una visione generale di ciò che accade nell’intera provincia dell’Aquila. L’Assessore Verì e tutti gli esponenti della maggioranza di centrodestra, voltandosi dall’altra parte, sembrano essere diventati corresponsabili delle carenze gestionali del Direttore Generale della Asl Testa e della Direttrice Sanitaria Cicogna che devono essere rimossi immediatamente”.

Il duro attacco arriva dal Consigliere regionale M5S Giorgio Fedele a commento della discussione di un’interpellanza da lui presentata riguardo alla situazione all’interno dell’U.O.C. Medicina Interna di Avezzano: “Abbiamo ascoltato l’ennesima mancanza di rassicurazioni sulla gestione dei casi Covid all’interno di un presidio che per sua stessa conformazione non può garantire una netta separazione tra percorsi Covid e non Covid. Non è un caso quindi che stiano spuntando positività anche in altre aree dell’Ospedale, come geriatria o stroke unit, e se non si interviene in maniera seria rischiamo che tutto l’Ospedale diventi un focolaio. Allo stesso modo i contagi hanno già toccato il personale sanitario, con ben 200 casi nella Asl 1 durante questa seconda ondata, di cui circa la metà solo nella Marsica. Si va ad acuire una carenza cronica di personale che sta riducendo all’osso la disponibilità di professionisti. Perfino l’Assessore ha ammesso che nel reparto di Medicina di Avezzano ci sono due medici per coprire tre turni, e allora com’è possibile garantire un corretto livello di assistenza?”

“La questione dei bidoni utilizzati per far espletare i propri bisogni ai pazienti è la rappresentazione perfetta di come sia stata lesa la dignità loro e del personale. Io, al contrario dell’Assessore Verì che altrimenti non si permetterebbe di sminuire la gravità della situazione, sono stato in ospedale, ho potuto vedere la situazione con i miei occhi e sentire gli odori presenti. Una cosa indegna, da terzo mondo”.

“In questo scenario tremendo la sola cosa che l’Assessore Verì è stata in grado di fare è minimizzare i problemi, fare come se non esistessero, negare l’evidenza dei fatti riscontrati da qualsiasi cittadino costretto a utilizzare il presidio di Avezzano. Ad oggi né la Giunta né la Asl sono in grado di dire con chiarezza quali sono i presidi Covid e quali invece sono quelli Covid free, e questa inerzia rischia di esporre a pericoli gli utenti e il personale. È assurdo imporre a una struttura in cui non sono stati fatti investimenti né per le strumentazioni né per il personale di ospitare pazienti positivi. È una vergogna che la sicurezza dei cittadini possa essere messa a rischio per il mancato potenziamento dei reparti, con i pazienti che devono svolgere visite ordinarie esposti al rischio di contagio per una carenza di organizzazione. Da settimane ci sono tutti gli elementi per mandare a casa il Direttore Generale Testa e la Direttrice Sanitaria Cicogna, ma oggi l’Assessore Verì e tutto il centrodestra si sono resi corresponsabili di una situazione potenzialmente incontrollabile, con cittadini abbandonati a loro stessi mentre Regione e Asl fanno finta di nulla. È l’ultima chiamata per fare una rete ospedaliera funzionale e salvare la dignità e la sicurezza dei cittadini, che fino a oggi sono state, a mio avviso, calpestate”, conclude.

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