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Ferrovia, L’Aquila si compatta: mozione approvata all’unanimità

Assenti Marsilio e Biondi; Colantoni (FdI): "Noi pur sempre un capoluogo di regione". Tinari: "Se necessario, non rinunceremo allo scontro"

Con 24 voti favorevoli, ovvero l’unanimità dei presenti, il Consiglio comunale dell’Aquila, riunito questa mattina all’Emiciclo in seduta straordinaria e in modalità mista, ha approvato la mozione per il collegamento ferroviario veloce Pescara-L’Aquila-Roma, presentata dal consigliere di opposizione, in quota Cambiare Insieme, Lelio De Santis e firmata anche dal collega di maggioranza Ferdinando Colantoni (Fd’I).

Quella che è andata in scena è l’ultima puntata della lunga querelle tra L’Aquila e la Marsica per la linea ferroviaria Roma-Pescara. Dal capoluogo abruzzese è stata lanciata la proposta di un altro progetto, alternativo al potenziamento della ferrovia veloce Avezzano-Roma-Pescara, che prevede il passaggio proprio per L’Aquila; un’idea supportata da una petizione on-line che ha già raccolto 8.500 firme.

Il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio – sotto l’impulso della maggioranza e del consigliere di minoranza Iride Cosimati (in quota Fd’I) – ha convocato per giovedì prossimo l’adunanza dei sindaci marsicani, alimentando la levata di scudi in difesa del potenziamento della tratta ferroviaria definita una “chance vitale per il rilancio economico, occupazionale e sociale”.

“È una guerra tra poveri, nessuno vuole togliere nulla alla Marsica, abbiamo tutti gli stessi problemi”, ha dichiarato a Info Media News il consigliere comunale dell’Aquila Ferdinando Colantoni (di Fratelli d’Italia), uno dei firmatari della mozione sul progetto Roma-L’Aquila-Pescara.

“Oggi Avezzano dista da Roma due ore, contro le nostre tre. Ma L’Aquila è comunque un capoluogo di regione”. Per Colantoni, quella della linea ferroviaria veloce è una battaglia che prescinde dai colori politici. In tal senso, non manca una battuta rivolta al consigliere ‘meloniano’ Iride Cosimati, che ha sposato la causa sul fronte marsicano: “Lei tira l’acqua al proprio mulino, io sono aquilano e faccio un ragionamento pro L’Aquila. È un problema di aquilanità”. Poi l’affondo: “Nella fattispecie militare, io mi sento un caporalmaggiore perché sono consigliere ma abbiamo due assessori, un vicepresidente, un assessore di peso e tre consiglieri regionali dell’Aquila, il problema ricade sulle loro spalle essendo, nella sfera gerarchica, generali”.

Dura la posizione espressa dal presidente del Consiglio Roberto Tinari, riferendosi ai consiglieri aquilani: “Chi non è della partita è contro la città. Siamo favorevoli alla politica dell’incontro, ma non rinunceremo – ove necessario – allo scontro”.

Il Consiglio comunale dell’Aquila, dunque, ha impegnato: il presidente del Consiglio comunale dell’Aquila ad attivarsi affinché altri consigli delle province dell’Aquila e di Teramo condividano provvedimenti simili; il sindaco dell’Aquila affinché si faccia parte attiva, ad ogni livello politico e istituzionale, al fine di ottenere l’inserimento della idea progettuale, essenziale per lo sviluppo del territorio, nel programma delle opere pubbliche strategiche e per evitare, così, l’ulteriore marginalizzazione sociale ed economica della città capoluogo di Regione; il sindaco dell’Aquila a sottoporre all’attenzione della Giunta regionale e della Conferenza Stato-Regioni lo studio di pre-fattibilità tecnico-economica sulla linea ferroviaria veloce Roma-L’Aquila-Pescara; il sindaco a sottoporre all’attenzione della Giunta regionale e della Conferenza Stato-Regioni, nel quadro pluriennale 2021-2027, l’attuazione dell’iniziativa military mobility potenziando a fini militari e logistici le linee esistenti Pescara-L’Aquila-Rieti onde raccordarle sull’Adriatico al porto di Ortona e sul Tirreno ai porti di Civitavecchia e Fiumicino.

Al Consiglio comunale hanno partecipato anche il deputato della Lega Luigi D’Eramo, il consigliere regionale Pd Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto (Legnini presidente) e il vice presidente del Consiglio regionale Roberto Santangelo, entrambi anche consiglieri comunali, oltre ai rappresentanti del comitato “Tavolo L’Aquila-collegamenti ferroviari veloci”.

Non sono passate inosservate le assenze del presidente della Regione, Marco Marsilio, e del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, oltre ai componenti dell’esecutivo regionale, ma anche comunale, questi ultimi arrivati – e non tutti – alla spicciolata.

D’Eramo ha assunto l’impegno, per conto di tutto il gruppo aquilano del Carroccio, ribadito dal capogruppo della Lega, Francesco De Santis, di istituire a stretto gito un tavolo con il vice-ministro ai Trasporti, con tutti gli attori principali (compresi i rappresentati della Marsica e dell’area Peligna) e ha richiamato tutti ad una azione politica di responsabilità.

A fargli eco è stato il consigliere Pietrucci, che che parlato “non di una battaglia portata avanti dagli aquilani, ma dagli italiani”: “Abbiamo dimostrato da questa assise un sensi di responsabilità e maturità, mi auguro – ha detto – che anche dagli altri territori ci sia altrettanta maturità e curiosità di conoscere il progetto”, perché – l’affondo – “sono convinto che non abbiano letto nulla del progetto in questione“, ha ribadito rispondendo alla levata di scudi della Marsica.

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