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Evento Velino, polemiche tra Pro Loco e soccorritore

Fracassi attacca: "Il cane non può entrare", la Pro Loco: "Da uomo delle istituzioni dovrebbe ben ricordare che il rispetto delle regole dovrebbe essere in capo a ogni comportamento o affermazione"

Monta la polemica tra Fabrizio Fracassi, caporale maggiore scelto del 9° Reggimento Alpini dell’Aquila, e la Pro Loco di Avezzano in merito all’evento di ieri sera al Parco Arssa dedicato alla memoria dei quattro escursionisti scomparsi sul Monte Velino. Il primo, che è stato uno dei soccorritori impegnati nelle ricerche di quei drammatici giorni, ha lanciato il caso sui social attaccando gli organizzatori per aver impedito l’ingresso all’evento di Jack, uno dei cani soccorritori.

Nel pomeriggio è arrivata la replica della Pro Loco, che in un comunicato ha spiegato: “Alla richiesta dell’addetto se avesse prenotato, il signore rispondeva di no; affermava che lui era stato un soccorritore, che anche il cane aveva operato con lui e quindi, lui e l’animale dovevano entrare. Poiché lui non indossava alcuna divisa, né il cane aveva alcun segno che lo individuasse come cane da soccorso, gli addetti all’ingresso gli ribadivano, coi dovuti modi, che avrebbe dovuto registrarsi ma che il cane non avrebbe comunque potuto accedere, come d’altra parte era stato già vietato ad altre persone”.

Questo il post sui social di Fabrizio Fracassi.

“Ho ancora le mani che mi tremano e dentro di me una profonda delusione nei confronti di questa società che vive di apparenze , questa società falsa , piena di perbenisti, piena di persone pronte a umiliare il prossimo pur di avere un momento di gloria … bravissimi , lo avete avuto , adesso sicuramente siete lì che vi pavoneggiate per le vostre azioni ma io sono qui per mostrarvi e per mostrare a chi legge questo post che siete semplicemente ridicoli, ma veniamo al dunque…
Tutto si svolge di fronte l ingresso dell ex ARSSA di Avezzano , questa sera c’era un bellissimo evento , un tributo ai 4 cercatori di meraviglie , ai nostri angeli del velino, non volevo assolutamente rinunciare ad essere li , né io né il mio fedele compagno, jack , quindi una volta verificato sul sito che non ci fosse nessuna limitazione di accesso per i cani decidiamo di andare, arrivati all’ingresso , mentre cercavo cartelli di divieto subito noto sguardi inorriditi verso quello che per me rappresenta l’essere perfetto. Inizio a sentire voci del tipo “il cane non entra ” “fuori con quel cane ” per curiosità chiedo il perché di questo triste trattamento e mi viene spiegato da personale dello staff che il prefetto odia i cani e non vuole vederli (cosa secondo me assolutamente falsa). Spiego che jack tecnicamente come cane di pubblica utilità potrebbe benissimo entrare ma vengo subito bloccato da chi forse per scarsa informazione non è a conoscenza dei regolamenti e dei divieti di accesso ai cani.
Bene , già abbastanza umiliato e dispiaciuto per questa situazione io , la mia compagna e il mio jack andiamo via , nessun problema , non voglio rovinare e rovinarmi la serata, poco dopo vengo richiamato , ripeto che non voglio creare problemi ma mi sembra brutto , ci aspettano all’ingresso e decidiamo di tornare indietro , ci sarà stato un errore , con un po’ di amaro in bocca torniamo di nuovo lì, questa volta ad attenderci più persone , jack viene di nuovo osservato e questa volta la sentenza…. “questo sarebbe un cane da soccorso??? Ma vada via”

Bene, io non sono conosciuto per la mia pazienza, lo ammetto ma di fronte a tanta pochezza non potevo che esporre il mio pensiero, forse anche con modi volgari

Io credo che persone come voi che guardavate questo cane con disprezzo e con tanta di quella cattiveria dovete farvi un esame di coscienza , dovete vergognarvi, voi che vivete per questi momenti di gloria sappiate che jack vive per semplici carezze che fino a qualche tempo fa otteneva solamente dopo aver incrociato gli occhi di chi traeva in salvo, lui chiede di essere accettato da questa triste società, è da un anno che subisce interventi per traumi legati al suo lavoro, quello del soccorritore, si, esatto un cane da soccorso e sappiate che lui non ha mai fatto una selezione all’ingresso , non ha mai scelto chi salvare, non ha mai discriminato nessuno, a differenza vostra
Grazie per la serata …

Grazie per avermi umiliato di fronte la mia compagna, e grazie per avermi chiuso le porte in faccia… mi raccomando adesso che è estate momento di vacanze pubblichiamo post sull’abbandono dei cani , fa figo e non impegna”.

Questa la replica della Pro Loco di Avezzano:

“La Pro Loco di Avezzano intende fornire chiarimenti su quanto accaduto ieri 1 agosto 2021 in tarda serata all’ingresso di Parco Torlonia, per assistere allo spettacolo “Eclypse Tribute Band Pink Floyd”, dedicato ai quattro giovani dispersi sul Monte Velino.

Premesso che:
– la Pro Loco di Avezzano ha esclusivamente collaborato all’organizzazione fortemente voluta dal gruppo Eclypse dell’evento succitato.

L’Associazione è stata assoggettata alle direttive anti-Covid emesse sia dalla Questura di L’Aquila che dal Comune di Avezzano in forma di prescrizioni, comprese quelle igienico sanitarie da far rispettare a tutto il pubblico;

– l’ingresso era – come reso noto su organi di stampa e social – consentito tramite prenotazione obbligatoria da effettuarsi nei giorni precedenti o, con registrazione da richiedere al momento fino a esaurimento dei posti a sedere;

– si rende altresì noto che contrariamente all’edizioni precedenti della Settimana Marsicana con la partecipazione, nel Parco Torlonia, di numerosi espositori e migliaia di visitatori, quest’anno, per effetto Covid, gli spazi concessi sono stati notevolmente ridotti. Pertanto, è stato concesso esclusivamente lo spazio antistate il Palazzo Torlonia, per il posizionamento del palco per gli spettacoli serali con un limite di nr. 500 posti a sedere.

Di seguito alle polemiche sorte da un post pubblicato dal sig. Fabrizio Fracassi sul noto social network Facebook, e riportato fedelmente da alcune testate giornalistiche, appare opportuno ed essenziale fornire la reale versione dei fatti:

– il signore che si è presentato all’ingresso dichiarando di essere stato invitato alla manifestazione, conduceva al guinzaglio un cane senza museruola ed era accompagnato da una giovane donna. Alla richiesta dell’addetto se avesse prenotato, il signore rispondeva di no; affermava che lui era stato un soccorritore, che anche il cane aveva operato con lui e quindi, lui e l’animale dovevano entrare. Poiché lui non indossava alcuna divisa, né il cane aveva alcun segno che lo individuasse come cane da soccorso, gli addetti all’ingresso gli ribadivano, coi dovuti modi, che avrebbe dovuto registrarsi ma che il cane non avrebbe comunque potuto accedere, come d’altra parte era stato già vietato ad altre persone. A questo punto, lo stesso, con atteggiamento provocatorio e litigioso ha iniziato ad offendere e ad avanzare pretese circa la sua volontà di entrare ad ogni costo. A quel punto sono interventi altri Consiglieri della Pro Loco, nella speranza di riportare la conversazione a toni più consoni, senza ottenere gli esiti sperati. Il signor Fracassi ha proseguito e, anzi, intensificato il suo scorretto comportamento avanzando, nonostante la presenza delle transenne, con il petto proteso avanti e, con fare minaccioso, continuava la sua opera con frasi offensive e minatorie rivolte nei confronti dei Consiglieri presenti.

Al termine della controversia è andato via minacciando azioni contro tutti.

Alcune considerazioni sono d’obbligo stante la particolarità e l’eccezionalità anche del momento sanitario che si sta vivendo:
1) se è vero, come è vero, che il signor Fabrizio Fracassi è chi dice di essere, caporale maggiore scelto del 9 reggimento alpini, avrebbe dovuto in primis qualificarsi all’avanzata richiesta dei Consiglieri all’ingresso e, nel rispetto dei valori della divisa che vanta di rappresentare, assumere un comportamento di altro tipo comprendendo anche le ragioni esposte dagli organizzatori;
2) se è vero, come è vero, che il signor Fabrizio Fracassi è uomo delle istituzioni, poiché risulta aver fatto parte del gruppo dei soccorritori, avrebbe dovuto ben comprendere che in un contesto di spettacolo ove è presente un pubblico eterogeneo, composto di uomini, donne, anziani e bambini con posti a sedere assegnati, la presenza di un cane avrebbe potuto generare qualche problema, per esempio, in chi ha paura dei cani o in chi vuole comunque evitare situazioni di disagio;
3) se è vero, come è vero che il signor Fabrizio Fracassi è uomo delle istituzioni dovrebbe ben ricordare che il rispetto delle regole, anche quando non vanno a proprio vantaggio, dovrebbero essere in capo a ogni comportamento o affermazione, evitando di ricorrere, con un linguaggio inadeguato, all’insulto e alle minacce;

-per rinverdire la memoria del signor Fabrizio Fracassi e di quanti pensano che la Pro Loco di Avezzano non ami i cani o non li accetti, si ricorda che nel corso delle precedenti edizioni della Settimana Marsicana, sono stati allestiti, sistematicamente, ben tre punti ristoro per gli “amici a quattro zampe” e che l’ingresso al parco è stato sempre regolarmente consentito, proprio per favorire la familiarità con gli animali in genere. Si è sempre dato spazio con stands alle Associazioni di animali e alle mostre cinofile.

Ebbene ricordare che lo spazio concesso dalla Regione Abruzzo, all’interno del Parco Torlonia, per la realizzazione della Settimana Marsicana prevede esclusivamente spettacoli teatrali e musicali, quindi, è da ritenersi a tutti gli effetti un teatro a cielo aperto, ove di norma non è consentito l’accesso agli animali.

Giova rappresentare che qualora il signor Fabrizio Fracassi, si fosse qualificato al momento della richiesta degli addetti, nessuno avrebbe sollevato alcuna eccezione di sorta nei confronti dell’uomo e del cane soccorritore.

La Pro Loco di Avezzano, nel rispetto delle regole, fa parte della vita comunitaria del territorio; sono proprio le regole quelle che permettono di vivere adeguatamente in un ambito sociale.

Spiace solo aver dovuto constatare come sia stata turbata, ad opera di una sola persona, la tranquillità di una serata dedicata al ricordo e che avrebbe voluto rispetto, raccoglimento e silenzio”.

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