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Eutanasia: “Cittadini e magistrati lasciati soli”

Oggi a L'Aquila convegno "Fine vita, il silenzio del legislatore e il ruolo delle Regioni". Il Magistrato Billi presenterà il suo libro sulla denuncia del vuoto normativo.

“Esiste una dicotomia insanabile tra la posizione dell’indisponibilità della vita e quella della disponibilità della stessa. Sul primo fronte si schiera chiaramente il pensiero cristiano e cattolico, che si fonda sulla sacralità della vita. Sul versante della disponibilità della vita ci sono i movimenti promotori del referendum favorevoli a pratiche eutanasiche, ovviamente non indiscriminate, ma con una precisa e attenta regolamentazione. Su questa dicotomia sarebbe opportuno intervenisse il legislatore per un bilanciamento attento di questi interessi contrapposti. Purtroppo però il legislatore è silente da anni. Con il risultato che i cittadini coinvolti nel fine vita vengono lasciati soli, insieme ai magistrati che non hanno supporto normativo al quale fare riferimento”.

Così il giudice del tribunale dell’Aquila, Marco Billi, sul convegno – dibattito dal titolo “Fine vita, il silenzio del legislatore e il ruolo delle Regioni”, in programma oggi venerdì 9 luglio a partire dalle ore 19 a L’Aquila, nell’Agorà del Palazzo dell’Emiciclo, in Via Iacobucci 4. In quella occasione, Billi, 52 anni napoletano ma abruzzese di adozione, presenterà anche il suo libro “Soli nel fine vita, Il caso Cappato e la necessità di una legge”, edito da Edizioni Mondo Nuovo di Pescara in uscita nei prossimi giorni, nel quale il magistrato denuncia il vuoto legislativo su questo delicato tema etico. L’evento di domani è organizzato dal gruppo consiliare in Regione Abruzzo del Partito democratico e dalla casa editrice Edizioni Mondo Nuovo di Pescara, che ha editato il libro di Billi, con il patrocinio dell’Ordine distrettuale degli Avvocati dell’Aquila.

Quello dell’eutanasia è un tema di grande rilevanza etica con molti casi sul tappeto legati alla libera scelta sul fine vita, da parte di persone con patologie terminali, dolorose e invalidanti.

Il convegno dibattito coincide con l’avvio della campagna referendaria ed è finalizzato a promuovere una riflessione dando voce alle varie posizioni in campo, dalla Chiesa alla Magistratura, alla Politica e ai Promotori del referendum. In collegamento video dal Vaticano interverrà il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita dell’Aquila, sarà presente Mina Welby, co-presidente dell’Associazione “Luca Coscioni”, moglie di Piergiorgio Welby, che ha lottato contro del diritto al rifiuto dell’accanimento terapeutico e, gravemente ammalato, ha scelto di porre termine alla sua vita il 20 dicembre 2006 a seguito del distacco del respiratore artificiale e previa somministrazione di sedativi.

Ad intervenire, oltre a Billi, la deputata del Pd Stefania Pezzopane, il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse, il docente di Teologia morale presso l’Istituto teologico, don Claudio Tracanna.

A fare i saluti il presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci e il presidente dell’Ordine degli avvocati dell’Aquila, Maurizio Capri.

A moderare il giornalista Rai, Nino Germano.

Il libro di Marco Billi prende le mosse dal caso che ha visto tristemente protagonista Fabiano Antoniani, noto come Dj Fabo, rimasto tetraplegico in seguito a un incidente stradale, e che ha scelto di morire con il suicidio assistito in una clinica svizzera, il 27 febbraio del 2017. Con lui c’era il radicale Marco Cappato, esponente dell’associazione Luca Coscioni, che il giorno successivo si autodenunciò. La Procura di Milano fu “costretta” ad accusarlo di aiuto al suicidio e per lui iniziò il processo, arrivato fino alla Consulta e conclusosi il 23 dicembre 2019 con l’assoluzione dell’esponente dei Radicali.

“La vicenda Cappato è stata segnata – spiega ancora Billi – da una situazione di impasse giuridica, nel senso che la Corte Costituzionale aveva emesso una prima ordinanza interlocutoria, diffidando il legislatore a disciplinare entro un anno la materia in senso conforme al dettato costituzionale. Tutto questo non è avvenuto, e la Corte ha parzialmente dichiarato l’incostituzionalità della norma e quindi Cappato è stato assolto dal reato. Questa particolare scansione di atti processuali ha attirato la mia attenzione e dagli studi che ho condotto è nato questo libro, che vuole essere divulgativo su un tema particolarmente delicato e anche ostico per i non addetti ai lavori”.

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