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Discarica di Bussi, la Regione vince al Tar

Marsilio: riavviamo subito il confronto istituzionale

Vittoria davanti ai giudici del Tar per la Regione Abruzzo contro l’annullamento dell’aggiudicazione del bando di gara per la bonifica delle discariche 2a e 2b di Bussi sul Tirino. I giudici amministrativi hanno rilevato innanzitutto la legittimazione attiva della Regione Abruzzo nel giudizio in esame, non solo quale ente esponenziale della comunità locale ma anche quale parte del rapporto costituito con l’accordo di programma stipulato nel 2017. Un atto tra Solvay spa, allora proprietaria delle aree in esame, il Ministero dell’Ambiente, la Regione Abruzzo e il Comune di Bussi sul Tirino, era stato infatti stipulato proprio “al fine di garantire il completamento della Procedura di Gara” in esame.

Con un milione e mezzo di euro inoltre la Regione si era obbligata a coprire “ogni ulteriore spesa derivante dalla Procedura di Gara nonché dall’esecuzione e del collaudo dei servizi e lavori oggetto di aggiudicazione”, aspetto che non è stato poi contestato dal Ministero in sede di ricorso. Secondo il Tar il provvedimento di annullamento adottato dal Ministero appare tardivo in quanto adottato oltre il termine di 18 mesi.

Il Tar ha opportunamente ritenuto di affrontare le questioni che appaiono rilevanti nella conformazione della successiva attività amministrativa, evidenziando in particolare la contraddittorietà e l’irragionevolezza dell’agire del Ministero dell’Ambiente e la circostanza che l’esigenza della rapidità nella conclusione dell’iter amministrativo propedeutico alla bonifica di un sito cosi dannoso per l’ambiente non pare aver caratterizzato l’operato del Ministero.

In conclusione, delle tre “criticità” che il Consiglio superiore dei Lavori pubblici avrebbe rilevato, secondo la prospettazione del Ministero dell’Ambiente la prima appare superata così dalla considerazione che, allo stato, l’interesse pubblico sotteso al provvedimento ministeriale di autotutela non può più risiedere oggi nella violazione delle norme della gara pubblica, trattandosi di una gara già conclusa e aggiudicata; mentre le altre due, poiché concernono la progettazione definitiva, dovranno essere risolte nel prosieguo dell’istruttoria e con il parere finale del Consiglio stesso, fermo restando che dovrà tenere conto in modo motivato e circostanziato delle considerazioni della parte privata.

“Si tratta di una sentenza importante che conferma la posizione della Regione Abruzzo tesa a bonificare la discarica nel più breve tempo possibile – ha sottolineato il presidente Marco Marsilio – adesso bisogna riavviare subito il discorso politico istituzionale attraverso il confronto tra la Regione, la Provincia e i Comuni interessati, in particolare quello di Bussi. Ringrazio gli avvocati Stefania Valeri e Marianna Cerasoli, dell’avvocatura regionale, per il lavoro svolto e il risultato ottenuto che consentirà ora di intervenire celermente. Mi auguro infatti che Il Ministero dell’Ambiente desista e non continui in una battaglia giudiziaria amministrativa che non farebbe il bene nell’ambiente nelle aree inquinate”.

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