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Depurazione acque, SOS WWF Abruzzo Montano: «Situazione drammatica, effetti nocivi sui canali del Fucino»

«La Corte di giustizia dell’Unione Europea, con  la recente  sentenza  del  31 maggio 2018, ha di nuovo sanzionato l’Italia per il mancato rispetto delle leggi europee sui  sistemi di depurazione delle acque. Il  WWF Abruzzo Montano, prendendo spunto dall’ennesima prova di inciviltà fornita dal nostro Paese, intende rimarcare lo stato pietoso dei depuratori presenti  nella  Marsica, i quali sono  di capacità  insufficiente rispetto alle utenze, malfunzionanti o addirittura assenti e quindi nel migliore dei casi non  riescono a depurare adeguatamente le acque reflue convogliate verso gli stessi», comunica una nota del WWF Abruzzo Montano, inviata alla stampa.

 

 

«La situazione è drammatica, soprattutto in considerazione del fatto che la mancata depurazione delle acque reflue produce evidenti effetti nocivi sui canali del Fucino. Il  WWF è preoccupato anche per altre  procedure che incombono sull’Italia in materia di acque, riguardanti l’inadeguata applicazione della Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE): una concernente  le  derivazioni  a scopo idroelettrico (EU PILOT  6011/14/ENVI) e una più generale (EU  PILOT 7304115/ENVI) per la mancata piena attuazione della direttiva con particolare attenzione all’insufficiente coordinamento, all’assenza di metodologie corrette  per gli inquinanti nelle acque sotterranee, ai  prezzi dell’acqua in agricoltura e ad altre questioni  legate  sempre al settore agricolo».

 

 

«È quindi necessario che le amministrazioni locali, l’Ente Regionale Servizio Idrico, e il Gestore del Servizio Idrico Integrato (CAM S.p.a.) pongano tra le loro priorità la ristrutturazione e l’ammodernamento  dei  depuratori  di acque reflue presenti sul territorio, anche attraverso l’introduzione di nuove tecnologie, al fine di fornire un servizio efficiente alla collettività garantendo il rispetto dell’ambiente. In relazione a questo obiettivo, è notizia di questi mesi che alcune regioni italiane hanno dotato i loro depuratori di vasche di prima pioggia, al fine di rimediare alle criticità che si verificano nei giorni con piogge particolarmente abbondanti».

 

 

«Iniziamo con l’adozione di questi semplici accorgimenti, utili a migliorare la funzionalità dei nostri  depuratori, in attesa di trovare le risorse economiche necessarie ad una più compiuta ristrutturazione di tutto il sistema. Il WWF Abruzzo Montano, a tal proposito, si rammarica del fatto che le somme già stanziate per la risoluzione delle criticità nella gestione della risorsa idrica nel Fucino – 50 milioni di euro  resi  disponibili dalla Regione attraverso il Masterplan Abruzzo – non siano state destinate, nemmeno in parte, a dare una prima risposta a questa emergenza», conclude Antonello Santilli, Vicepresidente dell’associazione ambientalista.

 

 

Fonte: Ufficio Stampa WWF Abruzzo Montano

 

Foto di: ilfaro24.it

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