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Dall’emergenza Covid all’emergenza Teatro: “Stato di crisi subito”

Gli attori, i registi, i musicisti, gli animatori della Regione Abruzzo oggi non hanno nulla da festeggiare. "Primo nostro appello caduto nel vuoto, inascoltato da Febbo. Chiediamo subito un tavolo di dialogo".

SOS Teatro. E quindi: SOS arte, fantasia, creatività, l’umanità dentro un foglio di carta che diventa magia sul palcoscenico.

E’ accorato l’appello del Coordinamento delle Compagnie di teatro indipendente extra-Fus. Un appello che, oggi, 1 maggio, festa dei lavoratori, riecheggia con ancora più anima e ancora più forza di prima, degli anni precedenti. Un’emergenza legata al Coronavirus che ha gambizzato il settore dello spettacolo. Settore già per tanti versi precario, prima ancora che scoppiasse la pandemia in atto.

“E’ il primo maggio, la festa dei lavoratori, ma i lavoratori del teatro (attori, registi, musicisti, performer, animatori, ecc) non hanno nessun motivo di festeggiare. In questa situazione di grande emergenza sociale e di instabilità per tutti i settori produttivi, l’ambito teatrale indipendente è particolarmente colpito dalla crisi. Le strutture e le associazioni del settore avevano in precedenza chiesto all’assessorato regionale per i beni e le attività culturali e di spettacolo di attivarsi per dar vita, con i professionisti del settore, a un incontro per studiare le possibili soluzioni ai nascenti problemi e dichiarare subito lo “stato di crisi per l’intero settore teatrale”, così si legge nel comunicato stampa giunto alla nostra redazione e firmato da tante voci dello spettacolo abruzzese, quali l’associazione culturale Bradamante Teatro di Pescara, l’associazione culturale Teatrabile L’Aquila, la Cooperativa Fantacadabra di Sulmona, l’associazione culturale ArteAlter di Vasto e Sulmona, l’Associazione culturale Teatro Lanciavicchio di Avezzano, l’A.P.S Centro Teatro Studi di Pescara, Serena Di Gregorio Cantiere Teatrale di Pescara, Drammateatro di Popoli, l’Associazione Deposito dei Segni Onlus di Spoltore e Pescara, la Compagnia I Merli Bianchi di Giulianova, il Teatro delle Marionette Pupi Italici di Sulmona, Favole in valigia di Lanciano, Tiriteri – Piccolo Teatro dell’Invenzione di L’Aquila, I Guastafeste di L’Aquila, l’Associazione Culturale “Il Canovaccio” Piccolo Teatro Allo Scalo di Chieti, l’APS Cuntaterra di Brecciarola, l’A.P.S. Teatelier di Chieti, la Compagnia Teatrale Il Piccolo Resto di L’Aquila e Lanciano, Teatro Dedalus di L’Aquila,
Classemista teatro di Sulmona, Teatro del Paradosso di Loreto Aprutino, Teatro del Krak di Ortona,
Associazione culturale Terrateatro di Giulianova, Compagnia Teatrale Teatranti Tra Tanti,
l’Associazione Il volo del coleottero Teatro Musica di Avezzano, Arti e Spettacolo di L’Aquila,
Rogo Teatro di Francavilla al Mare, Compagnia Unaltroteatro di Ortona, MiRiCreo di Montesilvano, Assioma Compagnia Artistica, l’Associazione culturale TAMS Teatro Arte Musica Spettacolo di Avezzano, Il Brucaliffo, Teatri d’Abruzzo, Teatri d’arte in rete di Avezzano, Giulianova, Loreto Aprutino, I Viaggiatori nel Tempo” di Sulmona e Artisti per il Matta di Pescara.

“Al precedente appello, l’Assessore regionale Mauro Febbo non ha dato nessun tipo di risposta, lasciando che il grido d’allarme delle strutture e delle Associazioni del settore cadesse nel vuoto. Ora, a seguito anche dell’aggravarsi della situazione e alle soglie della festa dei lavoratori, le compagnie e le Associazioni aderenti al Coordinamento delle Compagnie di teatro indipendente extra-Fus, tornano a chiedere con rinnovata forza e insistenza, l’apertura di un tavolo di dialogo con le istituzioni in grado di determinare una serie di risposte alla difficile situazione. Le compagnie teatrali indipendenti, imprese culturali, che hanno caratterizzato con forza la realtà culturale della Regione, progettando e organizzando spettacoli, tournée, rassegne, festival e reperendo risorse finanziarie e umane in autonomia, chiedono urgenti misure economiche di sostegno al settore in particolare nei comparti della prosa, del teatro ragazzi e giovani e di tutta la quantità di iniziative, laboratori, pedagogie che garantiscono con la loro attività una parte cospicua e nevralgica della vita culturale collettiva della Regione”.

“Purtroppo l’emergenza sanitaria si è abbattuta su una situazione già difficile per il settore già pesantemente provato dalla precedente crisi economica. Le perdite e lo slittamento delle attività di oggi porteranno al ridimensionamento del lavoro di ogni compagnia, aggravando pesantemente una già precaria condizione di lavoro e di sussistenza e influendo sull’esistenza stessa delle compagnie teatrali. Chiediamo che l’ente Regione dichiari lo “stato di crisi per l’intero settore teatrale” e attivi subito un tavolo di confronto con le compagnie teatrali per far fronte all’emergenza e per avviare un lavoro di coordinamento che favorisca la ripresa delle attività. Chiediamo che con lo “stato di crisi per l’intero settore teatrale” si attivi un adeguato, concreto, intervento economico, immediato e straordinario, al fine di sostenere quanti, compagnie o singoli artisti che operano nel settore spettacolo dal vivo, non essendo sostenuti da altri finanziamenti come il Fondo Unico dello Spettacolo, vivono uno stato di difficoltà e crisi eccezionale. Confidiamo in un immediato e positivo riscontro al nostro appello per continuare anche noi a poter urlare “Viva il I maggio! Viva la grande festa dei lavoratori”, questa la conclusione della nota.

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