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Da Avezzano, Croce Rossa #sempreaccesa: ad Amatrice anche tende come luoghi di culto

Tende provvisorie come luoghi di culto. Tende blu come angoli di casa. Tende come rifugi da tutto il resto che non va. La speranza bussa alle nuove porte dei ‘figli’ orfani del terremoto del Reatino del 24 agosto scorso: sono porte fatte di stoffa e di intrecci di preghiere dette a mezza bocca. La Croce Rossa Italiana, che fa dell’emergenza il ‘suo’ pane quotidiano, ha scelto di avvicinarsi ai fabbisogni più intimi delle persone colpite dal sisma di due mesi fa circa, allestendo, sul fronte terremotato, dimore provvisorie di un altro tipo di entità, ossia tende uso culto. Quotidiano è bere un caffè, è lavarsi il viso dopo una notte di pensieri; quotidiano è l’atto di dissetarsi con la luce delle stelle e di dire buongiorno al proprio vicino di casa. Quotidiano, però, è anche aiutare fino allo sfinimento, rimboccarsi le maniche, non far mancare mai nulla a chi oggi ha solo il nulla in tasca: fare, insomma, della solidarietà una sorta di pedina abile sulla scacchiera del domani. Sono quattro le tende autostabili messe a disposizione dalla Caritas e posizionate ad Amatrice, nel ventre tellurico, dal personale della Croce Rossa Italiana, Polo Logistico di Avezzano.

 

wp_20160921_12_12_41_proSono state collocate all’interno del campo sportivo. Dentro le mura leggere della prima tenda, i volontari Caritas provvedono alla distribuzione di beni e materiali alla popolazione. Le altre tre tende, invece, sono state posizionate nella vicina frazione di Santa Giusta, come alloggio dei volontari e come punto di riferimento per lo svolgimento delle funzioni religiose, aperte alla popolazione. Ad un mese e qualche giorno in più di distanza dal tremendo sisma, quindi, la Croce Rossa Italiana – Polo Logistico di Avezzano ancora è sotto lo stress dell’emergenza terremoto. «Il personale ed i materiali del Polo sono stati da subito messi a disposizione da parte della Croce Rossa Italiana. Il Polo logistico marsicano, infatti, è una delle strutture operative del Sistema Nazionale di Protezione Civile che ha risposto immediatamente alla catastrofe che ha distrutto Amatrice e molteplici comuni limitrofi», questo afferma l’Emergency Manager della CRI – Polo Logistico di Avezzano, Pierluigi De Ascentiis, coordinatore e responsabile del Polo, ascoltato dalla Redazione.

 

wp_20160921_12_04_22_pro«Il 30 settembre scorso, infatti, – specifica De Ascentiis – alcuni dei nostri volontari sono stati all’opera, ad Amatrice, con l’obiettivo di montare quattro tende, le quali, da adesso in poi, verranno utilizzate come temporanei luoghi di culto. Siamo stati al fianco delle popolazioni colpite dal sisma sin dalle prime ore dell’emergenza e rimarremo al loro fianco finché ce ne sarà bisogno. A tal proposito, vorrei ringraziare tutti i dipendenti ed i volontari che lavorano quotidianamente sui materiali e sulle donazioni; spesso, infatti, si dà poco risalto al lavoro che viene svolto all’interno dei magazzini, ma è proprio da qui – specifica il coordinatore del Polo – che si realizza la prima base solida, su cui, poi, verranno costruite risposte concrete e realmente efficaci. Da qui, infatti, dal cuore del nostro Polo, partono e rientrano tende, tensostrutture, cucine, stufette e tutto ciò che viene utilizzato in un campo d’accoglienza».

 

Grande l’aiuto umanitario offerto, quindi. «Abbiamo – continua De Ascentiis – nell’immediato inviato una cucina da campo alle zone terremotate, che è stata immediatamente posizionata nel Comune di Accumoli e, più precisamente, nella frazione di Roccasalli, in supporto alla popolazione locale. Da questa cucina, poi, ha preso vita un vero e proprio campo di accoglienza per i terremotati, che è rimasto operativo fino al giorno 15 settembre scorso, quando è avvenuto il suo smantellamento». A pochi giorni dal violento sisma di magnitudo 6.0 (Scala Richter), infatti, il Polo colorato di rosso vermiglio è stato individuato come un magazzino di stoccaggio per le donazioni da parte delle aziende, destinate verso il fronte del terremoto.

Una specie, quindi, di grande bacino collettore: attualmente, presso il Polo logistico ed il suo magazzino, si stanno concentrando anche tutti i materiali raccolti fino ad ora e stoccati all’interno di altri magazzini vicini alla zona del Cratere. Materiale che, man mano, verrà distribuito e portato sul ‘fronte’. «Grazie all’impegno del nostro personale e dei volontari afferenti al nostro Nucleo Operativo, – specifica il coordinatore – nonché ai volontari di Croce Rossa di tutto il territorio nazionale, noi continuiamo ancora adesso a stoccare le varie donazioni di tutti i generi. Donazioni che vengono ricontrollate e preparate per l’invio sulle zone del Cratere. Da qui, infatti, partono alimenti che vengono poi distribuiti nelle varie cucine ancora operanti sul territorio, a supporto degli uomini e delle donne di enti, strutture operative ed associazioni che, ancora adesso, si trovano a doversi confrontare faccia a faccia con l’ombra nera che si è lasciata alle spalle il sisma. Noi rispondiamo, inoltre, – afferma ancora – anche alle richieste di supporto logistico che, tramite il Dipartimento di Protezione Civile, continuano ad arrivare». L’aiuto è sempre richiesto, quindi, soprattutto a fronte di chi dovrà, a partire da oggi, crearsi un altro ‘oggi’ in attesa di un più robusto domani.

wp_20160929_17_02_35_proLa solidarietà, quindi, va anche ben incanalata. Il terremoto, di fatti, è una livella cattiva, ma la beneficenza, la solidarietà e la generosità umana potranno sempre livellarlo a loro volta. «La risposta, in termini di donazioni ,che le imprese, i singoli cittadini e le associazioni stanno dando continua ad essere enorme e questo comporta un immenso lavoro di controllo, di stoccaggio e di distribuzione da parte nostra. Vorrei ricordare che già da tempo, infatti, il Dipartimento di Protezione Civile ha chiesto di smettere con le raccolte di donazioni, di materiali, generi alimentari e di conforto. Ciò, ovviamente, non significa che le popolazioni colpite dalla tragedia non abbia più bisogno di supporto, ma, semplicemente, che hanno ora bisogno di un altro aiuto, di tipo diverso, per il quale si può continuare a contribuire con donazioni in denaro o raccolte fondi, seguendo sempre le indicazioni, nel nostro caso, di Croce Rossa che si trovano sul suo sito internet o sul sito del Dipartimento». Offrire il proprio aiuto all’altro, è come offrire la propria mano, il proprio gomito, la gamba o il pensiero. Significa, cioè, dare all’altro una parte più o meno robusta di sé, in modo che sorregga anche un altro corpo e, con esso, anche un altro futuro. Per il domani, la strada è unica. Ma va percorsa assieme.

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