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Crua punta al rilancio: spunta partner industriale

L'ente, da sempre considerato un fiore all'occhiello del territorio, si trova ad oggi a vivere una fase di attesa che potrebbe risolversi con la liquidazione o con la salvezza, grazie all'ingresso di nuovi soci e di un importante partner industriale.

Si accende una luce di speranza per le sorti del Crua (Consorzio di Ricerca Unico d’Abruzzo), ex Crab (Consorzio di Ricerche Applicate alla Biotecnologia), che ha sede ad Avezzano.

L’ente, da sempre considerato un fiore all’occhiello del territorio e che avrebbe potuto giocare un ruolo importante per la gestione centrale dei tamponi nell’emergenza legata al Coronavirus, si trova ad oggi a vivere una fase di attesa che potrebbe risolversi con la liquidazione o con la salvezza, grazie all’ingresso di nuovi soci e di un importante partner industriale.

Sabrina Lucci, revisore dei conti unico, nel 2019, anno in cui il tribunale dell’Aquila ha notificato una esecuzione mobiliare con vendita iscritta a ruolo, aveva certificato agli attuali assessori regionali e lo stesso governatore, Marco Marsilio, che al 30 giugno 2019 c’era una perdita di oltre 276 mila euro, da sommare agli anni precedenti, per un totale di oltre 2 milioni di euro.

Ad oggi non è possibile quantificare con certezza l’ammontare del debito, che verrà fuori ufficialmente solo con l’approvazione del bilancio, prevista – da quanto appreso – entro la prima settimana di ottobre.

“Siamo in una fase di attesa – conferma l’amministratore unico, Rocco Micucci – ci stiamo preparando ad approvare bilancio dello scorso anno, che si chiuderà sicuramente in passivo, alla luce delle note vicende e non avendo ricevuto i fondi regionali. Sono fiducioso: abbiamo studiato un piano industriale, abbiamo la possibilità di chiudere un accordo con un partner che può darci competenze fondamentali in questo processo, completando il consorzio”.

In fase di approvazione, dunque, si decideranno le sorti dell’ente: “Possiamo rilanciare il Crua dando maggior forza al consorzio”, assicura Micucci.

“Abbiamo lavorato fianco a fianco con gli uffici della Regione Abruzzo in questi mesi difficili, ora sarà la volontà a fare da ago della bilancia”, sottolinea.

Il riferimento è alla possibilità di poter avviare il nuovo piano industriale partendo da zero, dunque se la Regione, socio di maggioranza e che detiene la proprietà, si farà carico dei debiti dell’ente la strada potrebbe non essere più in salita e il Crua potrà potenzialmente camminare con le proprie gambe.

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