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Crisi Governo, Pendenza: “La mia era una provocazione”

Il coordinatore di Italia Viva Avezzano replica alle polemiche innescate da alcuni suoi post: "Non voglio iscrivermi alla Lega"

Maurizio Pendenza, coordinatore di Italia Viva Avezzano, dopo le polemiche nate a seguito della pubblicazione di alcuni post sui social, ha spiegato la sua posizione sulla crisi di Governo.

“Il riferimento chiaramente era al governo Conte che vuole andare avanti senza Italia Viva. La mia era una provocazione, non voglio iscrivermi alla Lega o andare via da Italia Viva. Il premier Conte anche questa mattina ha ribadito di voler voltare pagina con Iv, per questo credo nel ‘No’ e non nell’astensione”.

Ieri l’esponente di Iv su Facebook ha scritto: “Se Italia Viva salva questo governo di m***a mi iscrivo alla Lega…a casa Conte..i Cinque Stelle…il PD…Bersani…e Leu… bisogna votare ‘No’ alla fiducia, altro che astensione. Conte ha la faccia come il c***o…”.

Parole dure, a cui sono seguite offese al premier Giuseppe Conte e all’ex presidente del Consiglio Mario Monti, tanto che il deputato di Italia Viva Camillo D’Alessandro ha preso le distanze dalle affermazioni di Pendenza, sottolineando di non condividere i toni del discorso.

“Alla luce dell’evolversi del discorso di Conte, alla Camera ieri e al Senato oggi, e a seguito della presa di posizione del Pd e dei Cinque stelle, mi sarei aspettato il voto contrario di Iv. Anche l’astensione ha il suo significato, le difficoltà ci saranno in sede di commissioni e per i vari provvedimenti, insomma una linea attendista, ma resto convinto che la risposta adeguata sarebbe stata quella di chiudere definitivamente con un governo a cui Renzi aveva chiesto accorgimenti legittimi e credo che le condizioni per andare avanti non ci siano più”, ha aggiunto a Info Media News.

“Il senso del mio discorso era questo: sfiduciare il governo come conseguenza naturale di quanto accaduto nelle ultime settimane”, ha proseguito.

“Le valutazioni personali le lascio ai deputati e ai senatori, tutti possono fare scelte in base alla coscienza, ma in un momento così delicato credo che anche i senatori saranno compatti nel voto di oggi. Uniti al fianco di Matteo Renzi, entrando nel merito, abbiamo portato avanti battaglie giuste e richieste legittime”, ha concluso.

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