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Covid, Smargiassi: “Agevolare lo smart working”

Il consigliere del M5S: "È un dovere, non un'opzione, fare tutto quanto nelle proprie possibilità per tutelare il personale"

“L’aumento dei contagi da Covid-19, registrato nelle ultime settimane, deve spingere le aziende a fare tutti gli interventi necessari per prevenire possibili occasioni di contagio e di allargamento del virus. Il primo è quello di utilizzare lo smart working per quante più persone possibili, lasciando i lavoratori a casa. Il DPCM indica che questa modalità di lavoro, laddove sia possibile attuarla, è un obbligo e non una facoltà. Il fine, nemmeno a dirlo, è ridurre le occasioni di contatto tra cittadini sopratutto sui mezzi pubblici. Invece mi giungono molto spesso notizie di aziende ed enti pubblici (cosa ben più grave) che non rispettano quanto previsto, arrivando perfino, nei casi più gravi, a “scoraggiare” il lavoro a distanza, continuando a far affollare gli uffici anche dove non strettamente necessario”. Lo afferma il consigliere regionale M5S Pietro Smargiassi, che continua: “Evidentemente qualcuno non ha ben capito la situazione che l’Italia e il mondo intero stanno vivendo. Si tratta di un comportamento irresponsabile, non solo perché va contro le previsioni del Decreto, ma perché aumenta inevitabilmente il rischio di contatti e di potenziale allargamento del contagio. Mentre sono giustificate quelle attività che non possono far lavorare da casa i propri dipendenti, o per impossibilità tecniche o per esigenze aziendali, non si può dire altrettanto per chi, invece, sceglie di tenere aperti gli uffici anche in assenza di queste necessità, rendendo l’ambiente di lavoro frustrante anche psicologicamente, visti i numeri dei contagi che aumentano giorno dopo giorno”. “Ci troviamo nel pieno di un’emergenza che abbiamo già vissuto dal marzo scorso ma che, evidentemente, a qualcuno non è servita per imparare la lezione. Ripeto che è un dovere, non un’opzione, fare tutto quanto nelle proprie possibilità per tutelare il personale, a partire dall’agevolazione dello smart working. Più riusciamo a limitare gli spostamenti, meglio sarà per la salute dei cittadini”, conclude.

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