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Covid, le indicazioni sui vaccini autorizzati in Italia

Limitazioni per AstraZeneca e Johnson & Johnson, Pfizer ad oggi per gli adolescenti

Sono al momento quattro i vaccini che hanno già ottenuto le autorizzazioni d’uso dall’Agenzia europea dei medicinali Ema e dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa: il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca, il vaccino Moderna, il vaccino Comirnaty di Pfizer-BioNTech ed il vaccino Janssen (Johnson & Johnson).

I vaccini Comirnaty e Moderna utilizzano la tecnologia a RNA messaggero (mRNA), mentre Vaxzevria e Janssen si basano sull’utilizzo della piattaforma a vettori virali.

Ad oggi, scrive l’Ansa, solo il vaccino Cominarty è stato approvato anche per l’utilizzo sui minori, ovvero negli adolescenti dai 12 ai 15 anni.

VAXZEVRIA (AstraZeneca): l’ultima circolare del ministero della Salute di ‘Aggiornamento’ del parere del CTS sui vaccini indica che il vaccino Vaxzevria “viene somministrato solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni” (ciclo completo di vaccinazione, ovvero prima e seconda dose). Per persone che hanno ricevuto la prima dose di tale vaccino e sono al di sotto dei 60 anni di età, è l’indicazione del ministero, “il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino a mRNA (Comirnaty o Moderna), da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose”. Questo vaccino si basa sulla tecnologia del vettore virale: viene cioè utilizzato un virus simile a SarsCov2 ma non aggressivo (un adenovirus da scimpanzè) cui vengono aggiunte le informazioni genetiche che allertano la risposta immunitaria dell’organismo. In questo caso, l’adenovirus trasporta la proteina Spike di SarsCov2, che è l’artiglio molecolare utilizzato dal virus per agganciare le cellule sane e invaderle. Previste 2 dosi a 8-12 settimane.

JANSSEN (Johnson & Johnson): è un vaccino monodose e viene raccomandato per soggetti di età superiore ai 60 anni. “Qualora si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione ed in assenza di altre opzioni – ha però precisato il Comitato tecnico scientifico – il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente”. Come quello di AstraZeneca è un vaccino a vettore virale, composto da un vettore ricombinante basato su adenovirus umano di tipo 26 incompetente per la replicazione, opportunamente modificato per contenere il gene della proteina spike del virus.

COMIRNATY (Pfizer-BioNTech): è autorizzato per i soggetti a partire dai 16 anni, e più recentemente è stato autorizzato da Ema e Aifa anche per gli adolescenti da 12 a 15 anni. Prevede due dosi e utilizza una tecnologia innovativa, quella dell’RNA messaggero. Questa tecnica consiste nell’utilizzare la sequenza del materiale genetico del nuovo coronavirus, ossia l’acido ribonucleico (Rna), che rappresenta il messaggero molecolare che contiene le istruzioni per costruire le proteine del virus. L’obiettivo è somministrare direttamente l’mRna che controlla la produzione di una proteina contro la quale si vuole scatenare la reazione del sistema immunitario. In questo caso la proteina è la Spike.

MODERNA: questo vaccino è autorizzato per i soggetti a partire dai 18 anni e utilizza anch’esso la tecnologia a RNA messaggero. Lo scorso 7 giugno anche l’azienda Moderna ha richiesto all’Ema l’autorizzazione all’uso per gli adolescenti da 12 a 18 anni per il suo vaccino anti-Covid.

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