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Covid: aumentano ricoveri in Rianimazione in Abruzzo

Per far fronte alle necessità straordinarie di personale sanitario via libera a reclutamento di personale sanitario extra Ue

In Italia è ferma all’8% l’occupazione delle terapie intensive da parte dei pazienti Covid-19 e, a superare la soglia di allerta del 10%, sono Marche (all’11%), Sardegna (al 12%) e Lazio (al 13%).

Mentre resta al 17% l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area non critica e tutte le regioni o province autonome superano la soglia di allerta del 15%, tranne Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Provincia autonoma di Trento, Provincia autonoma di Bolzano, Piemonte e Veneto.

È quanto emerge dal monitoraggio Agenas.

In Abruzzo il tasso di occupazione dei posti letto Covid sale al 7,7% per le terapie intensive, mentre scende al 27,9% per i reparti ordinari.

Alla luce dell’ultimo bollettino regionale, infatti, sono 386 i pazienti (-6) ricoverati in ospedale in area medica e 14 (con due nuovi ingressi) quelli in terapia intensiva.

Intanto, per far fronte alle necessità straordinarie di personale sanitario legate all’emergenza Covid, le Asl abruzzesi potranno assumere a tempo determinato anche professionisti con cittadinanza di Paesi extra Ue. Lo ha deciso la giunta regionale, che ha approvato una specifica delibera proposta dall’assessore alla Salute Nicoletta Verì.

La possibilità di reclutare personale extra Ue (in possesso di regolare permesso di soggiorno che consenta attività lavorativa e con un’adeguata conoscenza della lingua italiana) è prevista da una legge statale dello scorso novembre, che consente assunzioni fino al 31 dicembre prossimo e limitatamente a quelle strutture sanitarie effettivamente impegnate nella gestione della pandemia.

“È una possibilità in più – spiega la Verì – a cui le nostre aziende sanitarie potranno fare ricorso in caso di necessità. Le graduatorie ancora valide e le altre procedure utilizzate finora, non sempre sono infatti sufficienti a colmare le carenze di personale che spesso si verificano in questi mesi di grande pressione sulle strutture. Di qui la decisione di prevedere questa opportunità, rivolta a professionisti adeguatamente formati che potranno essere inseriti temporaneamente negli organici Asl”.

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