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Covid-19, UIL FPL: “Indennità ad hoc a tutto il personale sanitario”

Il sindacato: “Utilizzare risorse regionali e statali aggiuntive, come già fatto nel Nord Italia”

“Riconoscere al più presto un’indennità covid-19 specifica ai medici e a tutto il personale del comparto sanitario, utilizzando risorse regionali e statali aggiuntive, come già fatto in altre regioni del nord Italia”. Il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti e il responsabile del dipartimento Sanità Uil Fpl Gianfranco Giorgi chiedono un impegno maggiore e immediato alla Regione Abruzzo che nei giorni scorsi ha esteso l’indennità di rischio per malattie infettive a tutto il personale impiegato direttamente nelle attività di contrasto all’emergenza epidemiologica covid-19 tramite disposizioni del dipartimento Sanità in materia di indennità ex art.86, comma 6 del Ccnl 2016/2018. “L’indennità di rischio per malattie infettive, che comunque è costituita da una cifra esigua, è solo un primo passo verso un maggiore riconoscimento del lavoro svolto da tutti gli operatori sanitari che ogni giorno affrontano l’emergenza, mettendo a rischio la propria salute e quella dei loro congiunti – aggiungono- L’indennità sembrerebbe escludere, tuttavia, il personale tecnico e sanitario impegnato nel servizio di diagnostica per immagini, coinvolto a tutti gli effetti nell’emergenza sanitaria in corso. Dobbiamo fare molto di più nei confronti di chi ogni giorno si sacrifica in questa ‘guerra’, dando un riconoscimento economico concreto e significativo. Chiediamo quindi un’indennità specifica covid-19 per medici e personale del comparto sanitario che dovrà essere calibrata per fasce di intensità di esposizione al virus”. Ginnetti e Giorgi rimarcano inoltre i necessari interventi che dovranno essere attuati sulla sanità non appena si sarà rientrati in un regime di normalità alla fine dell’emergenza covid-19. “Negli ultimi 20 anni sono stati attuati solo tagli alla sanità pubblica e oggi ne paghiamo tutte le conseguenze in termini di strumentazioni tecnologiche, carenze di personale e di posti letto – spiegano- Dopo questa pandemia si dovrà rivedere l’intera politica sanitaria agendo su più fronti. Innanzitutto si dovranno fare massicci investimenti sul personale sanitario attraverso un piano straordinario di assunzioni di medici e operatori del comparto, ma anche sui posti letto che vanno rivisti sia in termini numerici che di qualità assistenziale. Si dovrà rivedere inoltre il rapporto tra ospedali e territorio e tra sanità pubblica e privata che dovranno essere necessariamente complementari tra loro, riconsiderando anche gli stipendi del personale della sanità. Quelli italiani sono infatti ad oggi tra i più bassi d’Europa. Confidiamo inoltre nel prossimo rinnovo contrattuale, sul quale il sindacato nazionale sta già lavorando, per riconoscere finalmente il giusto merito a tutto il personale sanitario. Come sindacato siamo pronti a fare una battaglia su tutti questi temi”.

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