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Concessione Sant’Antonio Sponga: tutto da rifare?

Il Comune di Canistro chiamato ad intervenire dal Tar sulla situazione fiscale della Santa Croce, dopo il ricorso della San Benedetto sull'aggiudicazione della gara.

Attualmente, la società Santa Croce che fa capo all’imprenditore molisano Camillo Colella sta “sfruttando” anche la sorgente di acqua minerale più piccola di Canistro, rispetto alla Sponga, ossia la Fiuggino, anche quest’ultima al centro di una diatriba con il Comune.

Parla l’avvocato dell’Ente comunale canistraro, Salvatore Braghini ai nostri microfoni: “Il Comune di Canistro ha deciso, a seguito della decisione espressa dal Tar Abruzzi, di presentare una missiva anche per ‘fermare’ in qualche modo l’emungimento della sorgente più piccola, la Fiuggino. Perché esiste una legge regionale in Abruzzo che sancisce la decadenza per una concessione già in essere se il rispettivo concessionario viene a trovarsi in una condizione conclamata di non regolarità fiscale. Da una parte, quindi, abbiamo adesso la concessione Sponga in forse; dall’altra parte, di conseguenza, la legge regionale sulle acque stabilisce che, in presenza di una irregolarità fiscale, chi già è concessionario decada dalla concessione. Questo era un obbligo del Comune di Canistro che andava in qualche modo attuato e aggiungo: non è che l’Ente poteva sottarsi all’obbligo costituzionale di riferire fatti che costano caro all’amministrazione. E’ un dovere che va esercitato per qualunque società rispetto alla quale il Comune dovesse avere contezza di una irregolarità fiscale”.

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