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Co.Re.Com Abruzzo: ecco il progetto ‘Tommy’ per i bimbi in lunga degenza all’Ospedale

È finanziato dal Corecom Abruzzo il Progetto Tommy sulla ‘realtà aumentata’ per aiutare i bambini in lungo degenza attraverso la realtà virtuale.

In Abruzzo la start up sperimentale e innovativa dedicata ai ragazzi ricoverati in lungo degenza ha vinto il riconoscimento ‘Boost your idea’ di ActoMedia, patrocinato e finanziato dal Co.Re.Com Abruzzo che lo ha giudicato come il più interessante ed innovativo.

«Il progetto Tommy è un’esperienza di realtà virtuale ed è la prima start up innovativa della ‘Softcare studio’ di Roma che ha l’obbiettivo di aiutare i pazienti pediatrici ad affrontare meglio la degenza e le terapie riducendo ansia, stress e dolore non con una soluzione non farmacologica ma con la realtà aumentata». Illustra così Valentino Megale, Ceo del progetto Tommy le finalità di questo percorso che consente al bambino ricoverato di distrarsi mediante la realtà virtuale grazie anche al coinvolgimento dei parenti. «Attraverso il gioco interattivo – continua Megale- si riescono a desumere anche informazioni sulle condizioni di salute del bambino che vengono poi comunicate ai medici e che consentono di monitorare il bambino e calibrare la terapia utili ad ottimizzare il percorso terapie».

«Abbiamo iniziato il progetto a fine 2017 – racconta Valentino Megale – con diversi percorsi di start up in America, in Germania, in Danimarca e recentemente siamo stati nominati dalla Commissione Europea miglior start up digitale in Europa: in questo momento Tommy è pronto per essere testato in ambito ospedaliero. La bella notizia ora è che abbiamo iniziato il primo percorso di validazione Presso il reparto di oncoematologia del Regina Margherita di Torino».

«Vorremmo applicare lo stesso metodo utilizzato dal Progetto Tommy anche per il settore dell’educazione scolastica – dice Filippo Lucci, Presidente del Coordinamento nazionale dei Co. Re. Com. – in modo da consentire ai ragazzi costretti alla lungo degenza di apprendere le discipline scolastiche pur essendo ricoverati. Pensiamo a percorsi digitali – prosegue Lucci – che ripropongano ai ragazzi ricoverati le lezioni registrate a scuola: un piccolo segnale per dire che l’innovazione tecnologica, i social network e tutto il sistema del web possono essere utilizzati per fini positivi, per il lavoro, per la crescita e per la formazione».

Fonte e foto di: Filippo Lucci, presidente Co.Re.Com Abruzzo e presidente del Coordinamento nazionale dei Co.Re.Com 

 

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