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Civita D’Antino primo comune in Abruzzo a tingersi di verde

Il messaggio della lanterna verde è “Non ti aiuteremo a nasconderti o a viaggiare oltre, ti aiuteremo a non morire, perché noi abitanti della terra di confine, dobbiamo restare umani”

Il “balcone della Valle Roveto” si tinge di verde, a sostegno delle famiglie intrappolate al confine tra la Bielorussia e la Polonia.

Presso il grande prato di Santa Maria, nel centro storico di Civita D’Antino, l’antica e suggestiva croce incastonata nella roccia, posizionata sul ciglio di uno strapiombo, a 904 metri di altitudine, si tinge di verde.

In questo modo, Civita, sposa incondizionatamente, l’iniziativa di Padre Ercole Ceriani, Parroco della Chiesa Romana di Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo, il quale, a sostegno della causa, ha realizzato il presepe con la lanterna verde, con il fine di sensibilizzare ed illuminare l’oceano dell’indifferenza.

La proposta del vice sindaco Matteo Di Fabio è stata subito accolta dal sindaco Sara Cicchinelli e da tutta l’amministrazione comunale.

Nel bel mezzo degli addobbi natalizi e nell’ombra del Covid-19, che genera giustamente nebbia e paura nei nostri animi, in Europa, ci sono ancora, purtroppo, persone che muoiono di freddo e di fame.

A nord-est della Polonia, le lanterne verdi fuori dalle case, sono il segnale di accoglienza per i disperati bloccati al confine con la Bielorussia.
Un segnale di solidarietà per gli uomini, le donne ed i bambini.

In questo modo, i contadini, segnalano alle famiglie un rifugio sicuro per non morire, sia pure per poche ore. Il governo di Varsavia, ha inviato un’intera divisione dell’Esercito a controllare il confine ed ha innalzato reti di filo spinato alte circa sette metri.

La legge Polacca vieta di lanciare viveri, sacchi a pelo e coperte in territorio Bielorusso.

Il messaggio della lanterna verde è “Non ti aiuteremo a nasconderti o a viaggiare oltre, ti aiuteremo a non morire, perché noi abitanti della terra di confine, dobbiamo restare umani”.

“Mi rendo conto che siamo geograficamente distanti dal confine Bielorusso, ma questo, è un segnale morale, ed i segnali morali, se si allargano a macchia d’olio, diventano voci che contano, mettendo in risalto problematiche che altrimenti sarebbero tenute in sordina”, commenta il vice sindaco Matteo Di Fabio.

“Il nostro Comune, storicamente, ha sempre avuto un ruolo di confine, ha praticato da sempre il sostegno e l’ospitalità, basta pensare ai militari che si fermavano qui prima di andare a morire al fronte di Cassino o quell’ospitalità che sigillò la simbiosi con i Pittori Scandinavi”, conclude il sindaco Cicchinelli

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